Dopo il caso dell’anziana di Monteroduni affetta da Covid-19, nuove disposizioni e nuove precauzioni nel reparto d’urgenza del nosocomio pentro
ISERNIA. Già nei giorni scorsi è stata allestita un’area del Pronto Soccorso di Isernia con eventuali sette posti di terapia intensiva per i malati di Covid-19, tuttavia un caso, quello di un’anziana di Monteroduni, è sfuggito alla valutazione dei sanitari e per alcune ore il reparto d’urgenza del Veneziale è rimasto chiuso per sanificazione.
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Ed ecco che oggi, dopo la riapertura, si è reso necessario riorganizzare l’attività.
I medici sono stati dotati ora più che mai di dispositivi di protezione, come le doppie mascherine. E agli stessi è richiesta la misura costante della temperatura corporea personale sul posto di lavoro e casa.
Per quanto riguarda gli accessi, è stato disposto un ingresso indipendente che confluisce direttamente negli spazi allestiti per i casi sospetti, e qui verrà installato un apparecchio radiologico, indispensabile per le diagnosi. Infine, ha spiegato il primario Lucio Pastore, è stato concesso di effettuare tamponi.
Una situazione in via di sviluppo, che procede di pari passo con l’evolversi dell’emergenza sanitaria sul territorio.
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