Coronavirus, Boccardo: tamponi e protezioni per il personale sanitario. E incalza: no all’uomo solo al comando

La segretaria Uil lancia l’appello a seguire le recenti linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Poi aggiunge: più posti letto e assunzioni nel comparto


CAMPOBASSO. La segretaria regionale della Uil Tecla Boccardo interviene sulla gestione dell’emergenza Covid in Molise.

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Lo fa lanciando un appello alla Regione affinché doti il personale sanitario delle strutture pubbliche e private delle necessarie misure di protezione, affinché proceda all’esecuzione dei tamponi anche sugli asintomatici, preveda più posti letto e un massiccio piano di assunzioni. E inoltre chiede massima collaborazione tra istituzioni e i diversi attori sul territorio.

“Le preoccupazioni di chi in questi giorni è a lavoro – afferma la sindacalista – crescono. È assolutamente necessario, e non più rinviabile, che la Regione adotti provvedimenti, secondo le linee guida internazionali, a tutela della salvaguardia dei nostri operatori sanitari, rendendo possibile l’effettuazione dei tamponi sul personale che opera nelle strutture sanitarie che abbia delle condizioni di alto rischio di infettività, individuate sulla base delle recenti linee guida OMS, anche asintomatici. È necessario inoltre dotare il personale del Servizio Sanitario Regionale, sia delle strutture pubbliche che private, e il personale dei servizi appaltati che opera all’interno delle strutture, di idonei dispositivi di protezione”.

Una richiesta avvalorata dal fatto che la diffusione dell’epidemia proprio tra i sanitari sta assumendo proporzioni preoccupanti anche in Molise. E per la Uil Molise la difesa di tali operatori, medici è fondamentale.

“Per far fronte all’emergenza – ancora Boccardo – servono poi uomini e mezzi. Per questo, pur apprezzando il lavoro messo in campo dalla macchina della Protezione Civile, la Uil spinge anche su altri fronti: liberare e incrementare i posti letto, accelerare il piano straordinario delle assunzioni, in una realtà già fortemente depauperata di risorse umane, contare sul sostegno delle strutture private pur se diventa sempre più difficile, e non ricorrendo solo all’incremento orario, a prestazioni aggiuntive o ad una maggiore flessibilità operativa, di un personale già stremato”.

Quindi l’affondo: “E’ necessario accelerare nel potenziamento delle strutture di ricovero e cura per gli infetti. E, invece, da noi si balbetta: Larino e Venafro si, cioè non proprio, privati si ma poi vediamo, Termoli riapre ma non del tutto, ospedali da campo ci stiamo pensando. A noi, al momento, pare una gestione dell’emergenza non sufficientemente all’altezza dell’evoluzione della situazione, perché troppo improntata su logiche organizzative che rispondono a una burocrazia regionale inadatta ad affrontare questo tipo di emergenze, in una situazione che giorno dopo giorno scricchiola. Se ‘l’uomo solo al comando’, che tutto sa, tutto vede e a tutto provvede, – insiste Boccardo – che comunica, conforta, monitora e programma, se si facesse affiancare e consigliare da esperti in epidemie e di gestione dell’emergenza, e se dialogasse con tutte le strutture coinvolte nel sistema con chi sta in prima fila fra i lavoratori e con i cittadini, staremo tutti più sereni”.

“Altrove, a palazzo Chigi come in ogni Regione, nei gruppi permanenti di consultazione e nelle task force – conclude – c’è dialogo, partecipazione, consultazione di esperti, ricerca di composizione dei diversi interessi e delle diversificate posizioni. Da noi no. Da noi, con l’uomo solo al comando, corriamo il rischio di andare a sbattere”.

 

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