Con un decreto la Congregazione del Culto Divino diffonde le disposizioni per la ricorrenza, valide in tutti i Paesi colpiti dalla pandemia. I vescovi molisani potranno rinviare il corteo del Cristo Morto a settembre e coinvolgere i fedeli con i mezzi di comunicazione telematica in diretta
CAMPOBASSO-ISERNIA. Chiese vuote e preghiere a distanza per la ricorrenza della Pasqua. Comunità cattolica chiamata ad una importante prova di fede anche in Molise, dove la Settimana santa e i suoi riti, ormai alle porte, vivranno di una religiosità giocoforza intima e non partecipata.
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È stato, infatti, pubblicato dalla Congregazione del Culto Divino un decreto che fornisce le “indicazioni generali” da seguire nell’organizzazione delle celebrazioni che vanno dalla Domenica delle Palme a quella di Pasqua.
Una prima indicazione riguarda proprio la data della Pasqua, che cade il 12 aprile. Non può essere differita, come proposto da più di qualcuno. Pertanto, i Vescovi e i Presbiteri celebreranno i riti della Settimana Santa in luogo adatto e senza concorso di popolo, omettendo lo scambio della pace.
Tuttavia, i fedeli devono essere “avvisati dell’ora d’inizio delle celebrazioni in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni”. Potranno essere di aiuto – recita il decreto – “i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata. In ogni caso rimane importante dedicare un congruo tempo alla preghiera, valorizzando soprattutto la Liturgia Horarum”.
La Domenica delle Palme – sempre da parte dei sacerdoti – si celebrerà dentro le chiese, senza la processione esterna. La messa del Crisma, che prevede la partecipazione di tutti i sacerdoti del presbiterio, potrà essere trasferita ad altra data. È lasciata questa facoltà agli episcopati, chiamati a valutare le differenti situazioni dei propri Paesi. Nella Messa della Cena del Signore, il Giovedì Santo, non ci sarà la lavanda dei piedi, che è in realtà già facoltativa, anche se si tratta di un rito molto significativo. Non ci sarà la processione con il Santissimo alla fine della Messa.
La Liturgia della Passione del Signore, il Venerdì Santo avrà intenzioni speciali per i malati, i defunti, i sofferenti, le persone in difficoltà. E il tradizionale bacio alla Croce sarà dato soltanto dal celebrante. La Veglia di Pasqua sarà celebrata solo nelle cattedrali e nelle chiese parrocchiali.
Le espressioni della pietà popolare e le processioni che arricchiscono i giorni della Settimana Santa e del Triduo Pasquale, a giudizio del vescovo diocesano, possono essere trasferite in altri giorni convenienti, ad esempio il 14 e 15 settembre.
Resta da capire cosa decideranno i vescovi del Molise: certamente, Campobasso dovrà rinunciare al possente canto del Teco Vorrei e Isernia al suggestivo corteo degli incappucciati: una ferita profonda per i cattolici, ma che l’emergenza sanitaria impone in attesa di auspicati tempo migliori.
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