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Coronavirus, parla l’esperto del Comitato Scientifico: massima attenzione sulle Rsa, in ballo 1.500 anziani

Felice Di Donato, medico infettivologo di Campobasso fresco di nomina insieme ai colleghi Ripabelli (presidente) e Buccieri, svolgerà un incarico gratuito di supporto epidemiologico e monitoraggio costante dei dati sul territorio: “Dal Molise finora comportamento encomiabile, ma guardia alta”


di Davide Vitiello

CAMPOBASSO. E’ uno dei tre esperti che fanno parte del comitato tecnico-scientifico incaricato di supportare la presidenza della Giunta regionale e l’Unità di crisi permanente per l’emergenza Covid-19. Stiamo parlando di Felice Di Donato, medico infettivologo di Campobasso, città della quale in passato è stato anche consigliere (regionale e comunale) e assessore comunale. Gli altri due componenti nominati dal governatore Toma sono rispettivamente il coordinatore Giancarlo Ripabelli, docente Unimol, già referente scientifico del programma regionale sulla prevenzione delle malattie infettive, e Nicandro Buccieri, direttore medico della Gea Medica di Isernia. 

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D: Di Donato, può spiegare nello specifico il meccanismo di funzionamento del comitato? 

R: Parto da una premessa doverosa: l’organismo del quale faccio parte svolge interamente una attività di supporto epidemiologico e di monitoraggio costante dei dati relativi all’andamento dell’epidemia sul territorio regionale, pur attenendoci alle linee guide emanate dal Ministero della Salute.

D: Quali priorità avete indicato per contenere l’emergenza sanitaria ?

R: Devo dare atto che il primo provvedimento da noi richiesto è già in una fase molto avanzata. Mi riferisco alla dotazione al personale medico-infermieristico e socio-sanitario dei dispositivi di sicurezza utili a fronteggiare al meglio l’emergenza; dispositivi che in queste ore si sta provvedendo a consegnare in un numero che attualmente può essere giudicato sufficiente, tra cui 26mila mascherine chirurgiche, 2 mila in PVC ,300 tamponi faringei e monitor elettro-medicalì per gli ospedali.
Il passo successivo, di cui peraltro parleremo nel vertice in programma stasera, riguarda un tema molto delicato e che concerne la gestione dell’emergenza nelle strutture residenziali per anziani sia pubbliche che private. Parliamo di circa 60 sedi dislocate su tutto il territorio regionale e di 1.500 anziani che sono ospitati all’interno. Ci sarà bisogno di uno sforzo per assicurare la salvaguardia e tutela della salute delle persone ricoverate e del personale medico, infermieristico e ausiliario che opera all’interno delle strutture, ma sono fiducioso sul fatto che verranno messi in campo da subito tutti i provvedimenti necessari. 

D: Possiamo dire, alla luce dei dati diffusi finora sull’andamento dell’epidemia e che parlano allo stato di 125 casi di positività riscontrata, che il peggio in Molise è passato?

R: Io credo che la situazione nella nostra regione deve essere valutata con molta attenzione. Non possiamo dire che il peggio è passato, dobbiamo continuare a tenere alta la guardia, attendendoci alle disposizioni che il governo nazionale da un lato e il governo regionale dall’altro hanno adottato. I cittadini molisani stanno avendo un comportamento encomiabile, seguendo alla lettera le indicazioni emanate dalle autorità. In proposito devo dare atto al governo regionale di aver preso le giuste misure di prevenzione, anche rispetto alla individuazione delle zone rosse, limitando di fatto il rischio della diffusione del contagio. Il numero di casi positivi al Covid-19 in Molise è certamente inferiore rispetto ad altre regioni e dalla nostra parte gioca certamente un ruolo rilevante la densità abitativa. Ma ripeto un concetto fondamentale: saranno determinanti i prossimi giorni per capire l’evoluzione dell’epidemia sul nostro territorio e per questo dobbiamo continuare ad avere la stessa attenzione che c’è stata fino ad oggi, anche se questo sta richiedendo grandi sacrifici ai cittadini.

D: Il comitato scientifico resterà in carica fino alla fine dell’emergenza?

R: Di sicuro il nostro lavoro terminerà quando la situazione di emergenza poterà essere considerata alle spalle; tengo solo a precisare che il nostro è un lavoro di supporto volontario e gratuito; non è prevista alcuna remunerazione. Siamo saliti su un treno in corsa ma abbiamo accettato volentieri di dare il nostro supporto all’Unità di crisi permanente per l’emergenza Covid-19, mettendo a disposizione unicamente le nostre conoscenze e il nostro bagaglio culturale.

 

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