Coronavirus, operatori sanitari e anziani a rischio: in corso più tamponi anche in Molise

Lo ha detto il governatore del Molise Donato Toma nella seduta del Consiglio regionale sull’emergenza Covid-19, in corso in videoconferenza


CAMPOBASSO. Emergenza Covid-19, aumentare il numero dei tamponi per rilevare i pazienti positivi al virus, in modo da arginare la diffusione dell’epidemia in Molise e salvaguardare le categorie a rischio. Questa una delle richieste avanzata nella seduta monotematica del Consiglio regionale, in corso in videoconferenza, anche sulla base delle nuove direttive dell’Istituto superiore di sanità, che ha stabilito che il test adesso va fatto anche in presenza di un solo sintomo.

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“Siamo facendo più tamponi anche in Molise partendo dagli operatori sanitari, per poterli rimandare in corsia sani, e dagli anziani ospiti delle case di riposo”. E’ quello che ha affermato il governatore Donato Toma, rispondendo alle domande dei consiglieri, nella seduta convocata su richiesta di cinque consiglieri, i dem Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli e i consiglieri di centrodestra Michele Iorio, Aida Romagnuolo e Mena Calenda.

Proprio Facciolla ha insistito sulla necessità di incrementare il numero dei test, da effettuare anche in automobile, come già sperimentato in altre regioni italiane, l’Emilia Romagna in primis, o a domicilio, per arrivare al numero minimo di 300 tamponi giornalieri, contro i 150 massimo processati attualmente.

Tra le questioni affrontate anche quella della riapertura degli ospedali di Larino e Venafro, per potenziare il sistema sanitario pubblico e dare un supporto all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso, che in Molise sta gestendo tutta l’emergenza 

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