Coronavirus, tamponi a sanitari e anziani. Toma: sì a boccata d’aria per bimbi, ma solo vicino casa

Il governatore invita ancora a rispettare in maniera rigorosa le misure sul distanziamento sociale, per frenare la diffusione del contagio


CAMPOBASSO. Coronavirus, aumentato in Molise il numero dei tamponi. Ad annunciarlo il governatore Donato Toma. “Abbiamo fatto tamponi in maniera mirata e intelligente – ha detto il presidente della Regione a Adnkronos – a tutti gli operatori sanitari, medici e paramedici, a rischio perché al lavoro nei pronto soccorso o nei reparti di malattie infettive. Stiamo inoltre completando i tamponi nelle case di riposo e nelle Rsa, prioritario perché abbiamo circa 1.800 anziani in queste strutture”.

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Gli altri test sono stati fatti a persone a quarantena, che hanno avuto contatti con persone contagiate. Vengono svolti a domicilio e hanno consentito di far emergere una buona fetta di asintomatici.

Quindi il riferimento al piano ospedaliero, con l’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso, unico Dea di primo livello, come centro Covid del Molise. “Saturiamo prima le risorse pubbliche – ha detto ancora Toma all’agenzia di stampa – se poi non sono sufficienti passiamo a quelle private accreditate. Abbiamo previsto che, esauriti tutti i posti pubblici, si possano usare le terapie intensive del Gemelli e della Neuromed”.

Il governatore è poi intervenuto sulla questione delle uscite per i bambini, dopo l’interpretazione del Viminale e le parole pronunciate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa di ieri. “Io non sono contrario a misure che consentano ai bambini una boccata d’aria – la precisazione – ma devono essere prese in stretta osservanza della distanza sociale: il bambino esce con un genitore, fa il giro del palazzo e risale. Non deve avere altri contatti e tutto deve avvenire nell’assoluto rispetto del distanziamento sociale”.

Solo rispettando le regole in maniera precisa, ha rimarcato infine il presidente, si può frenare l’ulteriore crescita dei contagi. ” Le due strategie vincenti si sono rivelate il distanziamento sociale e la permanenza domiciliare, uscire solo per necessità impellenti usando i dispositivi di protezione. I contagi – ha concluso Toma – stanno rallentando ma non possiamo mollare ora. Limitazioni necessarie ancora per 15 giorni. Speriamo che le regole possano portare a una riduzione del contagio e poi a un venir meno delle misure”.

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