Coronavirus, la casa di riposo di Agnone nel mirino del Codacons: partito l’esposto in procura

A rappresentare l’associazione gli avvocati Massimo Romano e Luca Di Carlo


AGNONE. Vuole vederci chiaro il Codacons, sul caso dell’assistenza agli anziani fornita da parte della casa di riposo di Agnone ‘Tavola Osca’.

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In seguito a quanto accaduto all’interno della struttura, diventata nei giorni scorsi un nuovo cluster di positivi al coronavirus, l’associazione ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Isernia per accertare le eventuali responsabilità penali a carico dei gestori
L’Associazione nazionale sarà rappresentata dagli avvocati di Campobasso, Massimo Romano e Luca Di Carlo.

“Da notizie di stampa – si legge in una nota del Codacons – si è appreso che a partire dal 4 aprile 2020, in seguito ai primi sintomi sospetti e all’esito dei test effettuati mediante tamponi dalla Asrem, è stata registrata la positività dei 13 anziani ospiti della struttura nonché degli operatori lì in servizio (per un totale di 23 contagiati). La vicenda ha ben presto assunto contorni drammatici allorquando, nella notte tra il 6 ed il 7 aprile, i predetti ospiti sono stati trasferiti, a bordo di autoambulanze attrezzate della Protezione Civile, presso il già dismesso ospedale pubblico S.S. Rosario di Venafro, insieme ad altri 5 anziani provenienti dall’ospedale Vietri di Larino, anch’essi risultati positivi dopo il trasferimento da una Casa di riposo di Cercemaggiore.  L’urgenza dello spostamento, indotta dalla gravità della situazione, è stata confermata anche dal direttore generale della Asrem, Oreste Florenzano, con un’intervista rilasciata il 6 aprile, secondo il quale i gestori della casa di riposo privata di Agnone non avrebbero provveduto, “anche per mancanza di volontà”, ad attrezzarsi per garantire agli ospiti sia la necessaria e dovuta assistenza, prefigurando una condotta connotata se del caso da matrice dolosa, che il Codacons chiede alla Procura di accertare tempestivamente, anche per l’adozione dei provvedimenti conseguenti”.

“Risulta infatti – aggiunge il Codacons, che la società che gestisce la residenza è titolare di autorizzazione sanitaria rilasciata dal commissario ad acta per 30 posti letto destinati all’assistenza degli anziani, con conseguente assoggettamento ai poteri di verifica e controllo dell’Azienda sanitaria”.  L’iniziativa del Codacons si iscrive in una più ampia campagna nazionale a tutela degli anziani, nella quale l’associazione ha ipotizzato la fattispecie di omicidio colposo plurimo per le migliaia di essi mandati al macello, come emerso in numerosi casi di cronaca nera di questi giorni. 

 

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