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Coronavirus, la casa di riposo di Agnone finisce in Parlamento: interrogazione del senatore Ortis

L’esponente del Movimento 5 Stelle chiede al ministro Speranza di avviare ispezioni su quanto accaduto alla ‘Tavola Osca’ e di accertare la tutela della salute di pazienti e operatori da parte dei gestori e dell’Asrem, anche nelle altre strutture per anziani del Molise


AGNONE. Finisce al centro di un’interrogazione parlamentare la vicenda degli anziani di Agnone della casa di riposo ‘Tavola Osca, dove ben 23 persone sono risultate positive al Covd-19 nella giornata di sabato scorso. Lunedì il trasferimento notturno all’ospedale di Venafro, con un corteo di ambulanze finito anche sulle cronache televisive nazionali, poi ieri, purtroppo, la morte di una 96enne, che si era aggravata al Santissimo Rosario al punto da richiedere il ricovero al Cardarelli di Campobasso. Il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Ortis ha perciò presentato un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza, in cui chiede di avviare ispezioni su quanto accaduto ad Agnone  e di accertare la tutela della salute di pazienti e operatori da parte dei gestori e dell’Asrem, anche nelle altre strutture per anziani del Molise.

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“Il Ministro della Salute Speranza- si legge in una nota del senatore – non può ignorare i fatti della casa di riposo ‘Tavola Osca’ di Agnone, ennesima struttura per anziani divenuta un pericolosissimo cluster del virus Covid-19 in cui la gestione dell’emergenza ha mostrato numerose ed evidenti criticità”.

“Sui fatti di questi giorni – ricorda Ortis – la Procura della Repubblica di Isernia ha aperto un fascicolo d’indagine per verificare se siano stati commessi reati in danno di persone deboli, relativo sia al cluster all’interno della casa di riposo (per accertarne l’origine, oltre che per appurare eventuali negligenze sulle misure di sicurezza), sia al trattamento degli ospiti, sia al loro trasferimento notturno al nosocomio di Venafro”. Sempre in Procura a Isernia, inoltre, è stato presentato un esposto ad hoc da parte dell’associazione Codacons, volto ad accertare le eventuali responsabilità penali a carico dei gestori dell’ospizio.

“Nell’attuale fase – dichiara il senatore – la Regione Molise ha tentennato nell’osservanza delle Linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza Covid-19 fissate dal Ministero della Salute, le quali prescrivevano di «identificare prioritariamente strutture/stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva dei pazienti affetti da Covid-19» identificando anche «altre strutture ospedaliere da dedicare alla gestione dell’emergenza non Covid»; inoltre, «laddove non risulti possibile la separazione degli ospedali dedicati alla gestione esclusiva dei pazienti affetti da Covid-19 da quelli non Covid-19, i percorsi clinico-assistenziali e il flusso dei malati devono, comunque, essere nettamente separati»”.

Non solo: le case di riposo per anziani, che in Molise ospitano circa 1.800 utenti, “sono diventate – aggiunge il portavoce pentastellato – in alcuni casi, pericolosi focolai infettivi”. A parere del senatore 5 Stelle, la anzidetta circostanza, dato l’altissimo tasso di mortalità nelle persone anziane positive al Covid-19, pone l’obbligo “di mettere in campo azioni urgentissime e severe al fine di scongiurare conseguenze altamente pregiudizievoli a carico delle fasce realmente più deboli ed esposte della popolazione molisana, che senza dubbio sono individuabili negli ospiti delle case di riposo”.

Di qui l’interrogazione a Speranza, nella quale Ortis chiede al ministro “quali urgenti iniziative assumerà, nel rispetto delle indagini della magistratura, al fine di fare chiarezza su quanto avvenuto nelle case di riposo della Regione Molise, oltre che per verificare se sia stata tutelata la salute degli anziani e degli operatori, intraprendendo quindi iniziative di carattere ispettivo negli ospizi sopramenzionati e, infine, accertando in base a quali protocolli le autorità regionali abbiano predisposto i descritti trasferimenti dei pazienti, considerate le discutibili modalità applicate; di verificare che l’Asrem, nella pianificazione delle azioni di contrasto al Covid-19, abbia rispettato le suddette Linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali e, altresì, se siano state applicate correttamente tutte le misure previste a tutela della salute pubblica, in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica; quali misure intenda adottare al fine di prevenire analoghe situazioni che potrebbero verificarsi nelle altre case di riposo o nei centri di accoglienza diffusi sul territorio; quali urgenti iniziative intenda intraprendere affinché siano garantite misure e forme di assistenza e tutela dei cittadini assistiti nelle già menzionate strutture, affrontando nel migliore dei modi l’emergenza e abbattendo il rischio di contagio e la diffusione incontrollata del Covid-19”.

Infine, “se non intenda attivarsi nelle sedi di competenza – conclude Ortis – affinché sia assicurata la qualità dell’assistenza e della tutela del cittadino per una fruibilità delle prestazioni di assistenza sanitaria in piena sicurezza in ogni struttura”.

 

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Pasquale

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