Diecimila vigili del fuoco precari e senza tutele. Anche loro muoiono a causa del coronavirus

Il comparto dei Vigili del Fuoco si regge sul precariato: 10mila sono coloro che da anni attendono la stabilizzazione su un totale di 30 mila lavoratori. Li chiamano “discontinui” perchè sono assunti con contratti brevissimi della durata massima di 14 giorni al mese, se si ammalano o se subiscono un infortunio sul lavoro sono indennizzati solo per la durata del loro breve contratto. Questa modalità di assunzione non gli consente di maturare la tredicesima mensilità e il TFR. La denuncia arriva dalla coordinatrice nazionale Cub Pubblico Impiego Maria Teresa Turetta che chiede al governo di stanziare, nel decreto di Aprile, le risorse necessarie alla loro assunzione diretta. Intanto è delle ultime ore la notizia della morte per coronavirus di Angelo Bonaventura Ferri, 51enne vigile del fuoco che era ricoverato da giorni al policlinico universitario di Catanzaro

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CAMPOBASSO. E’ una delle categorie professionali più apprezzate dai cittadini ma che da sempre affronta problematiche dovute ai salari bassi e al mancato riconoscimento da parte dei governi, a fronte degli enormi  rischi che quotidianamente affronta: stiamo parlando dei vigili del fuoco.

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 In una nota la coordinatrice nazionale del Cub Pubblico Impiego Maria Teresa Turetta denuncia la condizione di precarietà in cui vivono 10mila operatori dei vigili del fuoco; “personale altamente qualificato, formato e, di fatto, già operativo che opera nell’incertezza più assoluta, senza tutele previdenziali, assicurative ed economiche.

E’ impensabile – dichiara la sindacalista – gestire la sicurezza dei cittadini e la prevenzione del territorio in queste condizioni. I pochi vigili permanenti sono già sfiancati dall’emergenza Covid 19 perché stanno operando in condizioni di grande disagio e rischio, con turni di 24 ore consecutive.

E’ dal 2016 – spiega Turetta – che siamo impegnati su questa vertenza nazionale con manifestazioni a Roma e in tutta Italia; nel 2017 abbiamo ottenuto la formulazione di una graduatoria nazionale che vede la presenza di circa 10 mila vigili del fuoco precari ma i governi che si sono succeduti negli anni hanno stanziato pochissime risorse per la loro stabilizzazione.

In questo periodo di emergenza nazionale legata al Covid 19 abbiamo toccato con mano la fragilità del nostro sistema pubblico che negli ultmi vent’anni è stato tagliato, privatizzato, disprezzato dalla politica: ci siamo accorti che la sanità pubblica è l’unica che riesce a garantire la salute dei cittadini. Pertanto – aggiunge la coordinatrice nazionale Cub Pubblico Impiego – bisogna invertire la tendenza investendo risorse in quei comparti che garantiscono la tutela del territorio e la salute pubblica. Uno di questi è proprio il comparto dei vigili del fuoco. Per questo motivo abbiamo chiesto al governo di rendere operativi subito i dieci mila vigili del fuoco discontinui: è necessario farlo già dal decreto di aprile stanziando adeguate risorse.

Stabilizzare i vigili del fuoco precari – conclude -significa dare dignità a lavoratori che vivono nell’incertezza più assoluta da almeno 20 anni.”

Intanto anche la categoria dei vigili del fuoco, come quelle di medici e infermieri, continua a contare le sue vittime a causa del coronavirus. L’ultimo decesso in ordine di tempo è avvenuto ieri al policlinico universitario di Catanzaro, dove era ricoverato il 51enne Angelo Bonaventura Ferri. Le sue condizioni di salute si sono aggravate con il passare dei giorni, fino alla morte. 

Dav.Vit.

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