Vigili urbani con la pistola davanti alle scuole, il no del Pd alla scelta della Giunta Gravina

In merito alla delibera che prevede l’acquisto di 15 armi Beretta, da assegnare alla Polizia locale per i servizi antidroga


CAMPOBASSO. No all’acquisto di 15 pistole ‘Beretta’, da assegnare ai vigili urbani che durante il prossimo anno scolastico saranno impegnati nei servizi contro lo spaccio di droga, fuori e dentro le scuole di Campobasso. I gruppi del Pd e della Sinistra per Campobasso contestano il progetto dell’amministrazione Gravina, previsto da una delibera, la n.81, dell’11 febbraio scorso. Approvata quando l’emergenza Coronavirus non era ancora scoppiata.

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Con il progetto finanziato dallo Stato, ‘Scuole Sicure – hanno dichiarato Antonio Battista, Giose Trivisonno, Alessandra Salvatore e Bibiana Chierchia – l’amministrazione Gravina sceglie la sicurezza scolastica all’americana. Bene la garanzia del presidio dei vigili urbani, per consentire, con la loro presenza, di dissuadere gli studenti dal cedere, gratuitamente o dietro corrispettivo, sostanze stupefacenti. Male, anzi, malissimo l’idea che, per il presidio dinanzi alle scuole di ogni ordine e grado, li si debba armare”.

“Si è persa – hanno aggiunto gli esponenti del centrosinistra – l’opportunità di investire risorse – quelle destinate all’acquisto di armi – sul personale (operatori sociali con formazione specifica e psicologi) che potrebbe efficacemente interagire con i ragazzi, coordinandosi con dirigenti scolastici e docenti, molti dei quali già lavorano sulla prevenzione, facendo leva sui rapporti umani, sulle parole, sul sapere”.

“La sicurezza e la prevenzione nelle scuole – hanno rimarcato ancora – sono legate alla informazione ed alla accorta interazione con gli studenti e con un mondo, il loro, complesso e fragile, nel quale non si fa irruzione con le pistole”.

“Chiediamo un passo indietro dell’Amministrazione – hanno concluso Battista, Trivisonno, Salvatore e Chierchia – l’immediata revoca dell’atto o una rimodulazione del progetto e l’impiego delle somme, oggi destinate alle pistole, per interventi degli operatori sociali”.

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