Coronavirus e sanità, il Comitato in Seno al Problema: riattivare i reparti in tutti gli ospedali del Molise

La lettera a Mattarella e alle massime istituzioni per una riorganizzazione della rete ospedaliera ai fini della tutela del diritto alla salute

ISERNIA. Il Comitato in Seno al Problema, nato a difesa del reparto di Senologia dell’ospedale Veneziale di Isernia e impegnato nella battaglia in favore della sanità pubblica, torna all’attacco per chiedere, soprattutto alla luce dell’emergenza sanitaria in atto, “il ripristino della funzionalità di tutti i reparti e di tutti i servizi, in tutti i presidi ospedalieri della Regione Molise”.

E lo fa con una nota indirizzata in primis al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi al ministro della salute Roberto Speranza, e a seguire alla struttura commissariale del Molise, al governatore Toma, alla Regione, all’Unità di Crisi Covid del Molise, agli ordini dei Medici di Campobasso e Isernia, al presidente Anci, ai Prefetti e ai vertici Asrem.

“Il Comitato in Seno al Problema – si legge appunto nella nota a firma del portavoce Emilio Izzo – che è da sempre a fianco del cittadino, ha mantenuto il ruolo di auto-aiuto in questo periodo di grande difficoltà, stigmatizzando la differenza con tutte le forze politiche che addirittura vedono l’organo di Governo Regionale azzerato. Il Comitato ha dimostrato la sua presenza attiva sul territorio molisano con le seguenti azioni:
1) ha distribuito mascherine a numerosi cittadini nella città di Isernia, necessarie per il contenimento dell’epidemia;
2) ha consultato il Prof. Andrea Crisanti, virologo fra i massimi esperti di riferimento mondiale;
3) ha chiesto, per mezzo dei nostri esperti, di organizzare protocolli di trattamento domiciliare e di potenziamento del territorio, basandosi sul modello della vicina Teano.

Il Comitato, che accoglie la voce dei cittadini, rileva la pressione psicologica e il disagio a cui l’intera popolazione è sottoposta. Ma soprattutto – prosegue la nota – rileva la necessità di garanzia alla salute, come previsto dalla Costituzione. Pertanto, alla luce dell’errore manifesto di accentrare la sanità regionale in un unico presidio ospedaliero, alla luce della lettera di denuncia dei 7 primari tutti di branca chirurgica, con la quale si denuncia la grave criticità in cui si è venuta a trovare la sanità pubblica molisana (si evidenziano, in particolare, 4 settimane di non operatività per le neoplasie della mammella. Ma la criticità si estende ad altre patologie che espongono la popolazione a grave rischio); alla luce del DCPM 23 febbraio 2020, che introduce misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza Covid -19, ma che tutela anche le gravi patologie; alla luce della nota al documento di economia e finanza 2019, che di fatto acconsente a sforare il tetto per emergenza Covid; nella consapevolezza che dovrà essere rivista tutta l’organizzazione della sanità in Italia, come da più parti richiesto, a livello nazionale e a livello regionale;
chiede il ripristino della funzionalità di tutti i reparti e di tutti i servizi, in tutti i presidi ospedalieri della Regione Molise. Reparti e servizi che negli ultimi anni sono stati accentrati nel Presidio Ospedaliero del Cardarelli di Campobasso. Tale richiesta si rende necessaria al fine di tutelare il diritto alla salute, come sancito dall’art 32 dalla Costituzione”.

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