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Festa della Liberazione, il ‘Presidente solitario’ all’Altare della Patria: gli scatti che faranno Storia

Ai tempi del coronavirus, in occasione della ricorrenza del 25 aprile, Sergio Mattarella ha deposto una corona d’alloro al Milite Ignoto: le foto da brividi


ROMA. L’emergenza che stiamo vivendo ha cambiato le nostre vite, ma non la necessità di celebrare le importanti ricorrenze della nostra Storia repubblicana. Così, questa mattina, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è voluto recare all’Altare della Patria, dove ha deposto una corona d’alloro al Milite Ignoto, in occasione della Festa della Liberazione.

Il gesto è stato immortalato dai fotografi del Quirinale, che ci hanno così consegnato alcuni scatti emozionanti, da brividi, che ricordano istantaneamente quelli di un altro leader dei nostri tempi, Papa Francesco, solo in Piazza San Pietro per le celebrazioni pasquali: immagini potentissime che rimarranno nella nostra memoria di italiani e che un giorno si vedranno sui libri di storia.

Mattarella ha affidato il suo messaggio per la ricorrenza ai social network. “Oggi celebriamo il 75° anniversario della Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione”, scrive su Twitter. “La pandemia del virus ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case. Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus. Nella nostra democrazia la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l’esigenza di unità del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identità. Avvertiamo la consapevolezza di un comune destino come una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. Cari concittadini, la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite. Dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale: a questa impresa siamo chiamati tutti. Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando”.

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Pierre

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