Quest’ultimo simbolo della resistenza, il primo un militante fascista delle squadre d’azione. L’istanza inviata alla Commissione toponomastica da parte del Pcl Molise che commenta: “Sarebbe un passo avanti culturale per la città”
ISERNIA. Nel giorno dell’anniversario della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, il Pcl del Molise invoca l’intitolazione al partigiano Giaime Pintor della strada isernina ad oggi dedicata al militante fascista delle squadre d’azione fiorentine Giovanni Berta (poi ucciso dai comunisti durante gli scontri di Pignone).
“E’ inaudito – si legge in una nota – che una delle principali vie del capoluogo pentro sia ancora intitolata ad un simbolo di apologia del crimine fascista”.
Ecco perché l’invio della proposta di sostituzione della denominazione della via all’indirizzo della Commissione toponomastica del Comune di Isernia.
“Isernia, che peraltro – prosegue il comunicato – è Città medaglia d’oro per la strage subita proprio a causa della guerra in cui il regime fascista trascinò disastrosamente l’Italia, sia pure in combinato disposto con le responsabilità delle criminose bombe Usa. Ciò premesso, e anche per bilanciare questa profonda offesa che la Isernia civile e democratica ha dovuto subire per oltre 75 anni, si avanza la proposta di intitolarla a Jaime Pintor, il giovane partigiano scrittore, morto a 24 anni, ai piedi di Monte Marrone, il 1 dicembre 1943, per liberare l’Italia e, dunqu,e anche la nostra terra di Isernia dalla barbarie nazifascista.
Ovviamente, – ancora il Pcl – la memoria del partigiano Giaime Pintor, e del suo grande significato per l’oggi e per il futuro progresso civile e sociale, non ha bisogno di presentazione per chi conosce la storia in generale. L’intitolazione di una strada importante di Isernia, sia pure molto tardiva, colpevolmente tardiva visto lo spessore della memoria antifascista che essa rappresenta per la nostra terra, rappresenterebbe un fatto importante non solo sotto il profilo simbolico, bensì un concreto passo avanti dal punto di vista culturale e civile per la nostra città, un richiamo di rinnovata attenzione soprattutto per le giovani generazioni chiamate a costruire una società migliore, prospettiva che non può mai prescindere proprio da quella memoria storica, da quei valori di libertà e giustizia sociale, da quella primavera a cui aspirava il cuore del movimento partigiano, quello operaio, contadino e popolare.
Perciò, – conclude la nota – il diniego a questa istanza, lo si annuncia sin da ora, significherebbe la vostra volontà di perpetrare l’offesa gravissima all’Isernia civile e democratica”.
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