Fase 2, la precisazione del governo: i congiunti sono anche fidanzati e compagni stabili

In attesa della pubblicazione delle Faq esplicative sul sito del governo, anche quelli che vengono definiti “affetti stabili” rientrerebbero a pieno titolo tra i congiunti. Potranno quindi anche loro rincontrarsi dal 4 maggio mantenendo la distanza minima di un metro e indossando la mascherina di protezione

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CAMPOBASSO. La precisazione è stata annunciata direttamente da fonti interne a Palazzo Chigi. Anche i fidanzati, le fidanzate e quelli che vengono definiti “affetti stabili” rientrano tra i congiunti. Ovvero coloro i quali, secondo il dpcm firmato il 26 aprile dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, sarà possibile incontrare a partire dal 4 maggio, data di inizio ufficiale della fase 2.

Fonti di Palazzo Chigi, come si apprende anche dal sito fanpage.it, fanno sapere che una prima interpretazione del testo approvato ieri sera permette di capire chi siano i congiunti definiti genericamente nel testo: “Parenti  e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”.

Una ulteriore precisazione su questa definizione verrà contenuta nelle Faq che verranno pubblicate nei prossimi giorni dal governo.

Va precisato, così come riporta il quotidiano “IlSole24ore”, che il termine “congiunti” non fa parte del vocabolario giuridico (tranne che nel Codice penale, articolo 307, che si riferisce al concetto civilistico di parenti e di affini). Il Codice civile conosce i “parenti” e gli “affini” mentre la legge 76/2016 ha introdotto la nozione di soggetti partecipi di una “unione civile” e la nozione di “conviventi di fatto”. La parola è “equivoca” per il diritto.

Ecco chi può essere annoverato nella categoria dei “congiunti”: innanzitutto i coniugi, anche coloro che risiedono in città diverse potranno rincontrarsi; i parenti, ovvero persone che discendono da un medesimo stipite (articolo 74 del Codice civile); gli affini, ovvero i parenti di un coniuge rispetto all’altro coniuge. Ad esempio: i suoceri (i genitori del proprio coniuge), la nuora (la moglie del proprio figlio), il genero (il marito della propria figlia), i cognati (i fratelli e le sorelle del proprio coniuge).

I soggetti partecipi di un unione civile: le persone del medesimo sesso che hanno stipulato una unione civile sono parificate quasi del tutto alle persone che hanno contratto un matrimonio “tradizionale” (quindi gli uniti civili, tra loro, sono sicuramente da considerare come “congiunti”). 

I conviventi di fatto: si dice convivenza di fatto il rapporto tra due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile.

I fidanzati stabili, anche loro rientrerebbero nel perimetro dei congiunti. Resta inteso che la possibilità di incotnrarsi per tutti coloro che rientrano nell’ampia categoria dei congiunti è condizionata al rispetto della distanza minima di un metro e dal dover indossare obbligatoriamente la mascherina. 

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