HomeSenza categoriaQuelle foto compromettenti di Conte a Genova, tra bufale e realtà

Quelle foto compromettenti di Conte a Genova, tra bufale e realtà

In queste ore stanno circolando alcune immagini del premier in occasione della sua visita al cantiere del nuovo ponte sul Polcevera


GENOVA. Non sono scene fuori dall’ordinario, quando si muove un personaggio di spicco, quelle che comprendono i cosiddetti ‘punti stampa’: delle zone riservate e delimitate da transenne dove la massa di giornalisti, fotografi e video operatori si accalca per strappare battute e immagini al politico o alla star di turno. Una scena di vita quotidiana a cui, però, le norme di distanziamento sociale ci hanno disabituato. Ma ieri, a Genova, alla cerimonia del varo dell’ultimo impalcato del nuovo ponte sul Polcevera dove ha presenziato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i giornalisti presenti sono stati costretti ad un assembramento forzato – e potenzialmente molto rischioso – che è stato oggetto di diverse polemiche. Una situazione che non è andata giù al sindacato degli iscritti all’ordine ligure. Che nella serata di ieri ha diffuso una nota condannando l’evento.

conte genova2“I cronisti finiscono nel recinto, alla faccia delle misure di sicurezza – scrivono – Arriva il presidente del Consiglio nel cantiere che sta ultimando il nuovo ponte della Valpolcevera e una piccola folla di tecnici e operai, autorità e chissà chi altri circonda Giuseppe Conte. Sono tutti vicini, vicini. Più distanti, solo i giornalisti. Imbrigliati tra un terrapieno e una transenna. Vicini, vicini, loro malgrado”. Il sindacato racconta che “Conte si intravede per pochi istanti. Qualcuno prova a porgere, urlando, una domanda. Il premier tira dritto, forse non ha sentito, forse… I colleghi della stampa estera non hanno alcuna necessità di filtrare eventuali tracce audio: hanno da tempo abbandonato il luogo della cerimonia”.

Poi, l’attacco: “Ci vuole più rispetto per il lavoro di chi ha il dovere di informare l’opinione pubblica. Siamo consapevoli che in questa stagione non sia possibile azzerare il rischio, ma dubitiamo che confinare tanti colleghi in un angusto recinto sia il modo migliore per consentire loro di raccontare un evento che si vorrebbe simbolo della ripartenza di un territorio più volte ferito e talora vilipeso. Si rischia la salute e non si rende un buon servizio ai cittadini”.

Va anche aggiunto che, a fronte di chi ha abbandonato la scena per evitare inutili rischi o di chi ha temporaneamente sospeso le trasmissioni in attesa di un ricomponimento più consono del contesto, c’è stato pure qualche giornalista e qualche fotografo che, proprio nei momenti di massima calca, ha pensato fosse meglio togliersi anche la mascherina.

conte genova3Nella situazione potenzialmente pericolosa di Genova va però smentita l’ennesima bufala che sta imperversando queste ore sui soliti gruppi social: ovvero il fatto che il Presidente del Consiglio non abbia utilizzato la mascherina, contrariamente a questo previsto dai decreti. Si imputa a Conte la violazione, con tanto di foto, assieme agli operai ugualmente sprovvisti della suddetta mascherina. Basta dare uno sguardo però all’articolo del Corriere del Ticino per rendersi conto che in realtà molte foto tra quelle che circolano in rete risalgano ad ottobre 2019. Quando cioè non c’era ancora l’emergenza Coronavirus.

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