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Isernia, ecco perché i cimiteri sono chiusi. Come e quando riapriranno: le precisazioni del Comune

Nuove risposte arrivano da Palazzo San Francesco alla questione che sta interessando parte del dibattito cittadino


ISERNIA. Come è noto, i cimiteri di Isernia sono chiusi dal 3 aprile al 3 maggio. Su questo tema l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo d’Apollonio ha voluto esprimere alcune precisazioni tramite una nota stampa.

PERCHÉ SONO STATI CHIUSI?
“Tutti comprendiamo la componente emotiva, affettiva e religiosa che caratterizza la visita ai defunti, specialmente in tutti quei casi in cui la visita ai propri cari rappresenta un modo per alleviare il dolore della perdita – si legge nel comunicato – Per questo motivo, anche quando si andava incontro al picco dell‘emergenza e iniziavano ad essere emesse le prime ordinanze di chiusura, molte volte sollecitate da cittadini e amministratori, abbiamo ritenuto di emettere un’ordinanza che, semplicemente e affidandoci al buon senso, riducesse gli orari di accesso ai cimiteri cittadini e contingentasse gli ingressi, senza chiuderli. Successivamente, oltre ad una serie di segnalazioni da parte dei custodi di continue visite e da parte della polizia locale che riscontrava che diversi cittadini adducessero come motivazione della loro uscita di casa la visita al cimitero, si è aggiunta una circolare ministeriale che intende fornire indicazioni emergenziali connesse all’epidemia”.

“Questa circolare ministeriale, come si evince anche dal parere del legale dell’ente comunale – spiegano – che si aggiunge ad una logica interpretazione di buon senso, ‘assume valore imperativo in uno stato di emergenza e per la dichiarata necessità di centralizzare le scelte’ ed è, nel caso di specie, da ritenersi vincolante ed ‘in linea con il divieto di spostamento non motivato da comprovate esigenze’. L’elasticità e il buon senso sono sempre da applicare nell’adottare qualsivoglia provvedimento ma chi amministra la cosa pubblica deve operare delle scelte, anche a volte impopolari, a tutela dei propri cittadini, specialmente in questo momento”.

“Alcune amministrazioni, sparse sull’intero territorio nazionale, che hanno ritenuto di discostarsi dalla citata circolare, hanno addotto motivazioni legate ad esigenze e condizioni specifiche basandosi sulla realtà locale”, continua la nota. Si portava ad esempio il Veneto, dove però il Tar con decreto cautelare del 21 aprile ha respinto l’istanza di riapertura dei cimiteri per “mancanza del presupposto imprescindibile del ‘periculum in mora’”.

QUANDO E PERCHÉ RIAPRIRANNO?
“L’ultimo DPCM di domenica scorsa – si legge nella seconda parte della nota – che inizia ad andare nella direzione di una fase 2, torna a consentire la celebrazione delle cerimonie funebri con la presenza di un massimo di 15 persone e consente altresì, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, e la prudente e graduale riapertura dei parchi comunali. Sulla base di queste nuove disposizioni, dal 4 di maggio, come già anticipato nei giorni scorsi, i cimiteri saranno riaperti (sempre con orari ridotti e con un contingentamento degli ingressi che consenta il rispetto delle distanze di sicurezza). Nelle prossime ore il Sindaco emetterà apposita ordinanza in vista della scadenza imminente della precedente al 3 maggio. Si sta provvedendo inoltre alla pulizia degli spazi e alla manutenzione delle aree verdi”.

“È bene precisare – si conclude la nota – che l’emergenza sanitaria è ancora in corso e che resta fermo l’obbligo di rimanere a casa, uscendo solo per comprovate esigenze primarie”.

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