Categories: CRONACA

Lo stalking al tempo del Covid-19

L’analisi dell’attuale fenomeno a cura dell’esperto in criminologia, psicologia e psicoterapia


di Francesca Capozza*

ISERNIA. In questo periodo di emergenza Covid-19, il reato di stalking può subire il rischio di un incremento. Questo in virtù delle forti restrizioni sociali che possono indurre lo stalker a non impiegare tempo e pensiero in altre attività, ma a concentrarsi ancor maggiormente nella sua visione a tunnel polarizzata sull’ossessione della vittima da perseguitare.

La classificazione scientifica internazionale individua i 3 tipi di stalker maggiormente pericolosi e violenti:
1) Il molestatore rifiutato che si oppone alla fine di una relazione intima, non riesce ad accettare l’abbandono del partner e attua una vera e propria persecuzione mirata a ristabilire il rapporto;
2) Il molestatore rancoroso che ritiene di aver subito un torto da parte della vittima (es. collega di lavoro, medico, avvocato, eccetera) e cerca di vendicarsi come “difesa” o giusta “rivalsa” nei confronti di chi ritiene lo abbia danneggiato;
3) Il molestatore predatore rappresentato dal molestatore sessuale che rivolge le sue attenzioni prevalentemente su una persona sconosciuta attuando improduttivi tentativi di approccio nonostante l’evidente fastidio mostrato dalla vittima.

Numerosi sono i comportamenti messi in atto dallo stalker:
1. Contatti indesiderati (lettere, cartoline e telefonate, inseguimenti e pedinamenti, appostamenti sotto casa o nei pressi del luogo di lavoro o luoghi frequentati dalla vittima);
2. Mandare doni (oggetti costosi, fiori, lettere d’amore) o gesti di estrema generosità (pagare la riparazione della macchina, ricaricare il cellulare, pagare la rata del mutuo);
3. Continue promesse (“Ho bisogno di vederti l’ultima volta, ti prometto che non ti disturberò mai più”, “Non voglio costringerti a tornare con me, ciò che desidero è solo amicizia”, “Ti assicuro che sono cambiato, dammi la possibilità di dimostrartelo”);
4. Vittimismo (mostrare un aspetto trascurato e depresso; lamentare seri problemi economici o di salute);
5. Uso del senso di colpa (“Una persona sensibile come te non può non comprendere tutta la mia sofferenza”, “Tu sei l’unica persona che può veramente capirmi, non posso parlare con nessun altro di questo mio problema”, “Non ti curi più di me, perché mi stai facendo questo dopo tutto quello che ho fatto per te?”);
6. Ricatti (“Racconterò al tuo datore di lavoro come passi le tue giornate quando ti assenti per motivi di salute”, “Racconterò ai nostri figli che ti sei voluta separare perché ti piace fare la bella vita”, “Racconterò a tuo marito tutto quello che hai fatto con me”);
7. Minacce (“Se ti vedo insieme ad un altro, te la farò pagare”, “Da oggi in poi guardati alle spalle”, “Se non sarai mia, non sarai di nessun altro”, “Se non torni con me, ti ammazzo”);
8. Aggressioni verbali (“Sei una str*nza e una tr…”, “quando mi hai conosciuto eri una pezzente”) e fisiche (percosse, stupro o tentato, omicidio o tentato);
9. Atti vandalici nei confronti della macchina, della casa, eccetera;
10. Forme di maltrattamento: dirette (lettere minatorie o intimidatorie), simboliche (fotografie artefatte) o implicite (maltrattamenti di animali domestici della vittima).

Come fronteggiare questo inquietante reato? Innanzitutto occorre non sottovalutare alcun segno comportamentale premonitore né la situazione; comunicare in maniera chiara e ferma allo stalker che non si desidera avere contatti con lui, senza indugiare in negoziazioni o tentativi di farlo ragionare; eliminare informazioni personali dai profili social, disattivare la geolocalizzazione dai dispositivi tecnologici in uso; informare parenti e amici di cosa vi sta capitando e chiedere di non cercare di parlare con lo stalker né di fornirgli accidentalmente informazioni sul vostro conto; non ritenersi responsabili dei comportamenti dello stalker; farsi accompagnare quando si esce, soprattutto nelle ore serali ed in zone isolate; comunicare a parenti e amici i vostri spostamenti; realizzare sistemi di allarme in casa efficaci; non acconsentire ad un ultimo appuntamento chiaritore perché potrebbe essere quello fatale, in caso di incontro accidentale per strada, cercare di uscire il prima possibile di scena (riparandosi ad es. in un negozio) e contattare le Forze dell’Ordine in caso di insistenze; raccogliere tutte le prove necessarie per effettuare la denuncia che deve essere assolutamente sporta e mai ritrattata.

*Criminologa, psicologa e psicoterapeuta

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