Riaperture ma non per tutti. A Larino resta chiuso lo storico “Caffè Pantheon”

Non tutte le attività commerciali del centro frentano hanno rialzato le saracinesche questa mattina. Lo storico “Caffè Pantheon”, da oltre 30 anni punto di riferimento nel settore bar e pasticceria e pluripremiato su riviste specializzate in ambito nazionale, è rimasto chiuso e lo resterà almeno per tutta la settimana in corso. “Siamo preoccupati” – denuncia la titolare dell’attività -. Vige uno stato di confusione generale e non si può lavorare in serenità con il timore perenne di incorrere in sanzioni”

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LARINO. Era una data attesa quella di oggi per capire, dopo due mesi e mezzo di stop forzato, quante attività avrebbero rialzato le saracinesche con l’avvio della fase di ripresa dall’emergenza e di convivenza col virus. Nei giorni scorsi Confesercenti aveva lanciato l’allarme, stimando che almeno il 30% delle attività commerciali non avrebbe più riaperto senza un sostegno concreto del governo. Per ora gli aiuti economici al settore non si sono ancora visti ma nonostante questo la maggioranza degli artigiani e e dei gestori di bar ha deciso comunque di tornare a lavorare. A Larino, uno dei centri più grandi della regione, non tutti hanno riaperto. Tra questi lo storico “Caffè Pantheon”che da oltre 30 anni opera nel centro frentano e si è imposto negli anni come punto di riferimento nel settore del bar e pasticceria artigianale; ad attestarlo sono i numerosi riconoscimenti ottenuti su riviste specializzate, tra cui “Il Gambero Rosso” che in più occasioni lo ha inserito sulla sua guida nazionale. Il motivo della mancata riapertura è stato dettato dall’incertezza e dalla confusione su protocolli e linee guida da rispettare per evitare di incorrere in sanzioni onerose che vanno da un minimo di 400 a un massimo di 3mila euro, fino alla chiusura dell’esercizio o dell’attività da un minimo di 5 giorni a un massimo di 30.

Pesa come un macigno la previsione di essere costretti a lavorare in condizioni antieconomiche. “Temiamo – ha denunciato la proprietaria – l’impatto della rigidità delle linee guida sull’attività, e di rimanere schiacciati tra l’aumento dei costi di gestione e il prevedibile calo dei ricavi. Siamo preoccupati, inoltre, anche dal tema delle responsabilità legali”. La chiusura dell’attività sarà prolungata per tutta la settimana in corso, in attesa di maggiore chiarezza sulle disposizioni da seguire e di garanzie sulle riaperture, tra cui gli aiuti promessi dal governo. 

A ingenerare confusione è stata anche la comunicazione arrivata alle 22.30 di ieri dal governatore Toma, comparso sui social per annunciare l’obbligo per proprietari e gestori di attività di ristorazione, bar, servizi alla persone a balneazione di scaricare e comiplare un’autocertificazione da inviare alla direzione generale della salute dell’Asrem e che attesta il rispetto delle linee guida per il contenimento del rischio di contagio; un ulteriore adempimento richiesto di cui questa mattina molti non erano neppure venuti a conoscenza.

A pesare ulteriomente sulle riaperture la preoccupazione dei cittadini a causa del sensibile aumento dei contagi che si è registrato negli ultimi giorni in Molise; elemento che pregiudica un ritorno alla normalità che appare ancora lontano. 

 

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