Dal parente di un anziano deceduto da poco. La vittima dell’aggressione, il dottor David Di Lello, ha denunciato l’accaduto in questura


ISERNIA.  Colpito con un pugno in faccia per un presunto ritardo in reparto. Episodio ai limiti del commentabile quello accaduto ieri presso l’ospedale di Isernia, dove il dottor David Di Lello, anestesista rianimatore in forze al Veneziale, è stato aggredito dal parente di un anziano di 91 anni che era deceduto da poco.

Secondo fonti ospedaliere, il medico sarebbe stato tacciato di essersi fatto attendere troppo prima di giungere in Chirurgia. Accuse che lasciano il tempo che trovano, viste le oggettive difficoltà con cui la sanità molisana fa i conti tutti i giorni, tra carenze di personale, turni massacranti e tagli di ogni tipo. Di Lello, dopo essere entrato in una stanza, si sarebbe sentito chiedere se fosse o meno un anestesista. Alla sua risposta affermativa, sarebbe stato colpito d’improvviso, con violenza, tra una guancia e un orecchio, con una prognosi di 8 giorni. Come riferito dallo stesso Di Lello ai microfoni del Tgr Rai, la vicenda non resterà impunita, essendosi il medico recato in questura per fare denuncia contro l’aggressore.

Un gesto che mira, più che altro, ad accendere i riflettori sulle scarse condizioni di sicurezza con cui si è costretti a lavorare all’ospedale di Isernia, dove manca ormai da anni un posto di polizia che sorvegli gli ingressi. Più che mai necessario, vista l’emergenza coronavirus che dovrebbe limitare l’accesso a chicchessia, soprattutto a parenti in cerca di rivalse ingiustificabili, pur nel dolore di una perdita.

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