HomeNotizieCRONACATroppe carcasse di animali nell’area del pantano Zittola, è ‘giallo’: aperta un’indagine

Troppe carcasse di animali nell’area del pantano Zittola, è ‘giallo’: aperta un’indagine

I resti di mucche e cavalli sono stati rinvenuti nel corso di un controllo in territorio di Montenero Val Cocchiara dai Guardiaparco e dai carabinieri del Nucleo Cinofilo Antiveleno di Frosolone


MONTENERO VAL COCCHIARA. Ancora carcasse di mucche e bovini nell’area del versante molisano del Pnalm.  Durante i controlli territoriali finalizzati al rispetto delle norme a tutela del territorio e del bestiame domestico, nei giorni scorsi, nell’ambito di un’operazione finalizzata alla verifica della presenza di esche e bocconi avvelenati in territorio di Montenero Val Cocchiara, nell’area contigua del versante molisano del Parco, è stato rinvenuto un altro deposito abusivo di carcasse di animali domestici.

In particolare Guardiaparco e Carabinieri Forestali del Nucleo Cinofilo Antiveleno di Frosolone hanno riscontrato i resti di almeno 7 bovini adulti e 1 equino, tutti vecchi di qualche settimana. Anche questa volta l’area interessata è quella del pantano Zittola, non molto distante dal sito dove non più tardi di qualche settimana fa era stata accertata una situazione analoga, a conferma, purtroppo, del fatto che l’episodio denunciato non era un caso isolato.

Di quanto accertato si riferirà alle competenti autorità, ma soprattutto si interesserà il servizio veterinario dell’Asrem di Isernia per richiedere una verifica in merito all’eccessivo numero di capi deceduti e illegalmente abbandonati sul territorio, temendo la presenza di una eventuale patologia diffusiva pericolosa.

“Le attività di controllo del territorio – ha dichiarato il direttore del Parco Luciano Sammarone – hanno la duplice finalità di garantire il rispetto delle norme che tutelano specie ed habitat protetti, ma anche quelle a favore dei tantissimi operatori che nel settore agro-zootecnico investono risorse per offrire prodotti di qualità e contribuire all’equilibrio degli ecosistemi naturali. Anche per questo il Parco crede e si adopera, ormai da alcuni decenni, per garantire la continuità dei mestieri e delle attività agrosilvopastorali del territorio, supportando agricoltori e allevatori con indennizzi per danni da fauna. Ovviamente tutto questo è possibile soprattutto se le attività agricole e zootecniche vengono svolte con attenzione alle norme sull’ambiente e attenzione verso i colleghi, quindi in un clima di rispetto e collaborazione”.

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