Le cerimonie si sono tenute in forma ridotta a causa dell’emergenza sanitaria in atto ma non per questo sono state meno sentite. In Prefettura la consegna delle onorificenze. Le iniziative a Agnone e Macchia. GUARDA LA FOTOGALLERY di Pino Manocchio
ISERNIA. Cerimonie in forma ridotta a causa dell’emergenza sanitaria in atto, ma non per questo meno sentite a Isernia e nella provincia per celebrare il 74esimo anniversario della proclamazione della Repubblica. Come tradizione vuole, nel capoluogo pentro, la cerimonia organizzata dalla Prefettura, si è tenuta in piazza Tullio Tedeschi.
Il prefetto Vincenzo Callea ha deposto una corona presso il Monumento ai Caduti e per evitare ogni possibile forma di assembramento, nel rispetto delle disposizioni impartite in relazione all’epidemia da Covid -19, è all’evento hanno partecipato solo le autorità civili e militari. E’ stato poi letto il messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai prefetti. “La necessità di frenare la diffusione del virus ha imposto limitazioni alla socialità, sacrificando l’affettività e i legami familiari – ha scritto tra l’altro il capo dello Stato -; i più giovani sono stati temporaneamente privati dei luoghi in cui si costruisce e rafforza il senso civico di una collettività, primi fra tutti la scuola e lo sport; distanze e diffidenze hanno accresciuto le situazioni di solitudine e di marginalità delle persone più deboli, esposte a nuove forme di povertà, deprivazione e discriminazione, quando non di odioso sfruttamento.Allo stesso tempo, la sospensione delle attività produttive e commerciali ha acuito le difficoltà degli operatori economici, rendendoli, inoltre, più esposti e vulnerabili ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata; nuove emergenze e incertezze incombono sulle prospettive occupazionali di molti comparti da cui dipendono il benessere e la serenità di intere aree del paese”.
In Prefettura sono state poi consegnate le due onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. La prima è stata assegnata a Giovanni Cimino di Roccamandolfi (ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana). L’altra è stata attribuita ad Aldo Succi di Isernia (Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana).
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