Spaccio e armi tra Puglia e Molise, 6 arresti: il capo pusher percepiva il reddito di cittadinanza

Smantellata una rete dedita al traffico di droga. L’operazione ‘Fake cars’ eseguita dalla Guardia di finanza


CAMPOBASSO/LUCERA. Smantellata una rete dedita allo spaccio di droga tra Puglia e Molise. Sei persone finite in manette, di cui tre in carcere e tre ai domiciliari. Questo l’esito dell’operazione ‘Fake Cars’ eseguita dalla Guardia di finanza tra le province di Foggia e Campobasso.
I sei soggetti finiti nella rete degli investigatori sono accusati, a vario titolo, di detenzione di stupefacenti ai fini dell’immissione sul mercato e detenzione abusiva di armi, finanche clandestine.
E il capo dell’organizzazione, ufficialmente nullatenente, percepiva pure il reddito di cittadinanza.

La città come base del gruppo – riferisce un’agenzia – era Lucera: da lì, si diramava la rete dello spaccio che si avvaleva anche di pusher molisani.

Sono una ventina le persone denunciate e finite nell’inchiesta della procura di Foggia, che ha preso avvio dopo due operazioni anti-droga eseguite nel settembre e nell’ottobre dello scorso anno. La prima aveva portato alla scoperta di una carrozzeria in cui venivano confezionate le dosi di droga e conservate armi: in due finirono in manette. Nella seconda operazione, durante un controllo, furono fermati due uomini diretti a Campobasso: a bordo dell’auto avevano eroina e cocaina. Gli accertamenti dei finanzieri hanno riguardato anche il patrimonio dei componenti del gruppo e dagli stessi è emersa una discrepanza tra i redditi dichiarati e lo stile di vita. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate armi e droga.

 

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