Una realtà scolastica che ha saputo affrontare l’emergenza Covid e uscirne a testa alta


ISERNIA. Oggi, dalle 15, l’Isis Majorana-Fascitelli celebrerà il ‘Majorana-Fascitelli Day’. Come ogni anno, la scuola vuole dedicare a sé stessa un momento di riflessione e di condivisione dei momenti più significativi delle attività svolte. La particolarità del periodo che stiamo vivendo, e le cautele necessarie alla sicurezza, non hanno smorzato la creatività e l’entusiasmo degli studenti che, pur di non rinunciare a un momento così significativo, hanno avuto l’idea di trasferire online quanto avrebbe dovuto svolgersi in presenza: l’evento potrà essere seguito a questo link.

“Chiudiamo l’anno scolastico, dunque – scrive l’Istituto – ‘insieme’ ai ragazzi, ai docenti, al personale Ata di tutte le scuole, nella speranza che l’energia pura e luminosa degli studenti sia di buon auspicio per la ripresa delle lezioni, a settembre, senza più misure di sicurezza, senza le mascherine a nascondere il volto così bello dei giovani, senza il divieto di un abbraccio così tanto desiderato”.

C’è tanto da celebrare. Non ultimo il riconoscimento di prestigio, terzo di fila, da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ricevuto dall’Istituto per il giornale scolastico iNrg nell’ambito del XVII Concorso Nazionale ‘Il Giornale e i Giornalismi nelle Scuole’. Una pubblicazione che, al suo quarto anno di pubblicazione, ha prodotto nove numeri e ottenuto anche altri riconoscimenti di rilievo.

Grande soddisfazione del dirigente scolastico dell’Isis Majorana Fascitelli Carmelina di Nezza per il notevole risultato raggiunto dalla scuola, per il lavoro svolto dagli studenti e per l’impegno profuso dal team di insegnanti che coordinano il progetto. Una soddisfazione che rimane palpabile anche nel messaggio di commiato rivolto dalla preside alla sua comunità scolastica.

“’Un anno da ricordare’ è la colonna sonora del nostro film, e per tante ragioni – scrive la Di Nezza – La nostra è sempre stata una comunità accogliente, intenta a valorizzare l’interazione tra docenti e studenti, il contatto umano, i rapporti interpersonali, fisici ed emotivi, perché assolutamente ineludibili nei processi di acquisizione dei saperi e di crescita, umana e culturale dei nostri ragazzi. Mi ha commossa ritrovare tutto ciò anche nell’inedita scuola a distanza, scoprire una partecipazione sempre appassionata e gioiosa, mai sollecitata, di tutta la comunità alle attività promosse dai docenti, dai genitori, dagli alunni e dalla dirigenza, e il bisogno impellente di un dialogo che colmasse la lontananza che ci è stata imposta”.

Il messaggio prosegue con una serie di ringraziamenti: ai docenti, che “con ottimismo, fiducia e pazienza”, hanno saputo interpretare “il ricorso obbligato ed esclusivo alla didattica a distanza come un’opportunità, non come un limite, traendo beneficio e ricchezza da questa nuova modalità, impegnandovi costantemente per evitare possibili squilibri e disuguaglianze. E quando la pandemia ci ha costretti ad un lockdown forzato, ci siamo stretti ancor di più per ammortizzare i colpi del vivere una scuola innaturale e reinventare una comunità diversa ma altrettanto stimolante”; ai genitori, perché “con passione e dedizione avete proseguito il dialogo, una comunicazione sempre efficace, fatta anche di mail di sostegno e di conforto. Alla scuola avete dedicato forze, energie e tempo prezioso, consapevoli che la crescita dei nostri ragazzi, il senso di appartenenza e la giustizia sociale si realizzano solo attraverso una condivisione di intenti”. Al personale Ata, “che ogni giorno permette ai ragazzi di vivere in un ambiente sereno, sempre disponibile anche in questa fase emergenziale, parte attiva di una grande comunità umana che, nell’ambito delle proprie prerogative, contribuisce al perseguimento degli scopi educativi”. Un pensiero la Di Nezza lo dedica anche al questore di Isernia Roberto Pellicone, a Raffaele Cantone “interlocutore attento, squisito, sempre disponibile, unico”, agli organi di stampa e a tutti i soggetti del territorio “con i quali abbiamo realizzato solidi percorsi formativi, dall’educazione alla cittadinanza attiva alla sicurezza, dall’orientamento alla legalità”.

“L’abbraccio più forte – scrive sempre la preside – va al mio staff, fatto di collaboratori diretti, di tutte le figure di sistema, della preziosa DSGA che ha vissuto con me, in presenza, ogni momento della surreale esperienza di una scuola priva di energia e vitalità. Siete la leva strategica ed insostituibile del nostro Istituto”.

E infine, la parte che la dirigente scolastica lascia per ultima nei suoi pensieri ma non nel suo cuore: “Gli adorati studenti, silenziosi ma mai passivi: il vostro è stato sicuramente il sacrificio più grande! Vi abbiamo chiesto di “vegetare” nel momento in cui la vostra energia era esplosiva e contagiosa. Vi abbiamo incollati di fronte ad un computer per sperimentare una didattica a distanza totalitaria, azzerando, in un solo giorno, la vera forza del nostro rapporto educativo-didattico: il contatto umano. Abbiamo preteso l’immobilità, la rinuncia allo sport, ad incontrare amici; e ancora, niente feste, aperitivi vietati, amori sospesi. E voi, con grande maturità, pazienza, responsabilità e diligenza, ci avete dato ascolto, avete studiato, addirittura ci avete rincuorato, sperando di poter tornare a scuola (incredibile!), magari per la giornata autogestita, per il Majorana-Fascitelli Day, per l’ultima assemblea di Istituto o, semplicemente, per sentire il suono della campanella. “Andrà tutto bene” è stato, da subito, il vostro motto”, scrive la Di Nezza.

“E, dopo l’iniziale sgomento – prosegue – avete sperimentato un rinnovato interesse per la vita scolastica e per una lettura sempre più matura della nostra realtà. Le iniziative proposte, vissute con entusiasmo ed ammirevole partecipazione, la richiesta di contatti quotidiani, il senso di responsabilità diffuso nelle attività scolastiche, ripagano tutti noi dei sacrifici di questo periodo. Un pensiero speciale lo rivolgo agli studenti delle classi V con cui ho vissuto il mio primo quinquennio in questa scuola. Vi mancheranno i mesi più intensi della vostra carriera scolastica, fatti di battute di arresto, paura, ansia, così come di quella contagiosa capacità di sognare e di guardare al futuro con fiducia, energia e slancio vitale che spero conserviate sempre. Qualcuno rimpiangerà l’Andalusia; niente Cesenatico per la gara di Matematica, niente Recanati; non vivrete l’adrenalina delle prove scritte dell’Esame di Stato, perderete l’ultimo giorno di scuola con tanto di ola e grida liberatorie, ma il futuro che vi attende è radioso e pieno di emozioni ancora da vivere. Grazie a tutti voi, per ciò che ci avete donato in questi cinque anni, per aver saputo vivere la nostra comunità con misurata discrezione, composto equilibrio e spontanea dedizione, senza bisogno di stimoli o sollecitazioni. Ci piace pensare che, un po’, sia anche merito nostro”, conclude la dirigente scolastica.

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