Villa a Termoli, Romano: Frattura si costituisca parte civile contro il suo socio

L’avvocato dell’affittuaria commenta l’archiviazione per l’ex governatore e punge: nessuna bufala mediatica, tanti aspetti ancora da chiarire sulla vicenda. A novembre il processo per l’imprenditore Torzi


CAMPOBASSO. Commenta, non senza una certa ironia, la notizia dell’archiviazione dell’indagine a carico di Paolo Frattura sulla famigerata villa a Termoli. Ma, soprattutto, ci tiene a mettere i punti sulle ‘i’, perché per l’ex governatore sarà stata anche archiviazione, ma qualcun altro, di una serie di presunti reati, dovrà rispondere.

Massimo Romano, avvocato di Maria Rosaria Cerio, affittuaria della villa sul lungomare di Termoli di proprietà della Pts Village, la società di cui sono soci l’ex presidente della Regione e l’imprenditore larinese Gianluigi Torzi, come al solito non fa sconti.
Nessuna bufala mediatica, nessun nuovo caso Tortora. Al contrario, per Romano “il giudice penale ha accertato i fatti denunciati, ritenendo pienamente integrati gli elementi soggettivi e oggettivi del reato di cui all’art. 392 (esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose). Ma tale condotta non sarebbe stata posta in essere da Di Laura Frattura, che pure abitava la villa, bensì dal suo socio, Gianluigi Torzi, il quale avrebbe impedito all’affittuaria di rientrare nella casa e cambiato il nottolino del cancello d’ingresso della villa”.

“Strano – continua l’avvocato bojanese in una nota – perché nella villa ci soggiornava Frattura, ma probabilmente era distratto mentre Torzi, suo socio al 50 per cento nella Pts Village proprietaria della villa, cacciava gli inquilini del piano terra e cambiava la serratura per lasciarli fuori. Tutto a sua insaputa, quindi, nel solco della fortunatissima formula inaugurata da Scajola. Il processo a carico di Torzi prenderà il via il prossimo novembre e già si prefigurano colpi di scena: il suo principale accusatore, infatti, è Paolo Di Laura Frattura, il quale è stato oggi prosciolto proprio per aver scaricato ogni responsabilità sul suo socio. Ed è proprio sulla base di queste dichiarazioni rese dall’ex presidente della Regione nell’interrogatorio di garanzia che il Gip ne ha disposto l’archiviazione. Ci aspettiamo, a questo punto, che l’incolpevole Frattura si costituisca parte civile nel procedimento penale per affiancare e sostenere l’affittuaria Cerio e la proprietaria Varanese nell’azione risarcitoria per i danni subiti per lo ‘spoglio violento e clandestino’ perpetrato ai loro danni dal socio Torzi, a tutto beneficio dell’altolocato inquilino della villa, ossia di Frattura stesso”.

Per Romano, in ogni caso, la parola fine sulla vicenda non è stata ancora scritta. “Resta da capire, ad esempio – prosegue l’avvocato – perché né la procura di Larino né il Gip abbiano acquisito le dichiarazioni delle persone che, ascoltate sotto giuramento nel procedimento civile, avevano attribuito a Frattura, non ad altri, la decisione di impedire l’accesso alla Cerio. E resta da capire perché né la procura né il Gip abbiano ritenuto di accertare gli autori dell’ignobile gesto a causa del quale, ormai da 4 anni, le signore sono costrette fuori casa e non possono metterci piede. Infatti, proprio quando il giudice civile, all’esito di due gradi di giudizio, le aveva autorizzate a tornarci, qualcuno ha devastato l’appartamento e portato via arredi, fili elettrici e perfino gli effetti personali. Frattura, che abitava il piano superiore appena un metro più sopra, avrà denunciato questo vile scempio avvenuto nella sua proprietà? Non sappiamo neanche questo – conclude Romano – visto che neanche questo è stato accertato”.

 

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