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Pescara, pestato perché gay, ma non basta: il consiglio comunale respinge l’odg anti-omofobia

Con 11 voti contrari l’ente a guida centrodestra ha bocciato la proposta contro le discriminazioni


PESCARA. L’aggressione omofoba di pochi giorni fa avvenuta a Pescara nei confronti di un 25enne molisano, assalito perché gay da 7 persone tra cui una ragazza, è stata portata in Consiglio comunale cittadino – a maggioranza centrodestra, guidato dal sindaco Carlo Masci – con una proposta che avrebbe impegnato l’ente a costituirsi parte civile contro gli autori dell’aggressione, ad aderire alla rete degli enti locali contro le discriminazioni e a promuovere l’impegno dell’amministrazione per una legge contro l’omofobia.

Una misura necessaria e di stretta urgenza, data anche la violenza dell’aggressione assolutamente ingiustificata. Ma questo non è stato ritenuto sufficiente dagli 11 consiglieri che hanno votato contro, portando – a dispetto dei 10 favorevoli – a respingere l’ordine del giorno ‘Interventi contro l’omofobia’.

“Mi addolora come sindaco – ha dichiarato Masci ad Ansa – che il Consiglio comunale non abbia trovato l’unanimità su un ordine del giorno di sintesi che potesse esprimere documentalmente lo sdegno e la condanna dell’intera città di Pescara, attraverso tutte le sue componenti, per la vigliacca aggressione a un ragazzo omosessuale. Non sono queste le occasioni per dimostrarsi abbarbicati a una visione politica che intende forzare la realtà per dare la propria connotazione a un episodio che va stigmatizzato senza se e senza ma, come ogni atto di violenza e di prevaricazione, da qualunque parte provenga e qualsiasi sia la vittima. Anche in aula, nel corso di un suo intervento, Masci aveva “sollecitato un atto di responsabilità da parte di tutti che andasse oltre le connotazioni di partito e di coalizione”.

“Non perdono i miei aggressori, mi fanno solo tanta pena”, ha detto il ragazzo aggredito, ex studente universitario e residente fuori regione. L’aggressione è avvenuta sul lungomare vicino alla Nave di Cascella. Secondo quanto ha raccontato il giovane, gli aggressori prima l’hanno insultato e poi l’hanno preso a pugni per poi darsi alla fuga. Il 25enne ha precisato che tutti i sette giovani avevano un forte accento locale.

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