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Cimitero, dubbi sull’appalto da 4,5 milioni di euro

Bojano/ L’opera non rientra nel Piano delle opere pubbliche ma è stata approvata in tempi record e tra i progettisti incaricati potrebbe esserci un potenziale conflitto di interessi. Nella documentazione allegata, inoltre, sembra non esserci la relazione economico-finanziaria asseverata da un istituto di credito


BOJANO. Un project financing che fa discutere, quello per la realizzazione di nuovi loculi, cappelle e cellette ossario all’interno del cimitero di Bojano e per l’ampliamento dell’area cimiteriale di Monteverde, a due passi dallo stabilimento della Gam.

Lo scorso 15 maggio il commissario prefettizio Pierpaolo Pigliacelli – che sarà in carica fino alle elezioni previste il 20 settembre – ha adottato la delibera commissariale n. 24, con i poteri della Giunta comunale, per un progetto da 4.5 milioni di euro. Come si legge nel documento, si tratta di una proposta precedentemente avanzata da un’impresa privata con sede Vinchiaturo, la Sicop srl che, “a seguito della interlocuzione con l’ufficio tecnico”, viene modificata e ripresentata il 27 aprile 2020, in pieno lockdown, corredata da 33 allegati di natura tecnica ed economico finanziaria altamente complessi. In poco più di 15 giorni il Comune, con il commissario, procede dunque ad approvare il progetto, a tempo di record, visto che il termine di legge è di tre mesi. Comunque un bel segnale, in controtendenza con le pubbliche amministrazioni lumaca di cui troppo spesso si sente parlare.

La partita imprenditoriale è oltremodo appetibile: il privato investe, realizza i loculi e li cede in concessione ai privati a titolo oneroso, monetizzando i relativi ricavi e facendo utili molto consistenti. Un business certificato, quello dell’edilizia cimiteriale, trattandosi di un settore che sul lato della domanda non conosce crisi. E così, viste le ristrettezze finanziarie dei Comuni, accade non di rado che gli enti locali si rivolgano al mercato per individuare la migliore offerta privata. Ma, cosa strana, i nuovi loculi e l’ampliamento del cimitero di Monteverde non rientrano nel Piano triennale delle opere pubbliche, pur trattandosi di opere in concessione. La conferma arriva dalla lettura della delibera commissariale n. 24, dove è scritto di “subordinare gli effetti della dichiarazione di pubblico interesse all’inserimento dell’opera oggetto della proposta nel DUP 2020 e/o nel Programma Triennale dei lavori pubblici 2020-2022 e nell’elenco annuale 2020 mediante futura approvazione da parte del Consiglio comunale”.

Come ha fatto, allora, la Sicop srl a sapere che il Comune aveva questa esigenza? La risposta è scritta nero su bianco nell’atto: lo avrebbe sollecitato, più volte, il commissario “per le vie brevi”.

Professionisti incaricati della redazione del progetto tecnico sono, come si legge sempre in delibera, gli ingegneri Vittorio e Pierluigi Abiuso e l’architetto Raffaele Gentile. E qui la vicenda assume una piega un po’ strana: perché quest’ultimo risulta avere rapporti di assidua collaborazione lavorativa, di lunga data, con lo studio tecnico del geometra Fabio Carfagna, fratello del responsabile del III Settore del Comune di Bojano, quello preposto ai Lavori Pubblici. Colui che, proprio in questo caso, ha apposto il visto di regolarità tecnica al progetto.

Non sappiamo se anche in questo appalto la collaborazione tra i due tecnici sia in essere: certo è che dai rispettivi curricula reperibili facilmente online, si nota che i due professionisti utilizzano la stessa impostazione grafica, gli stessi caratteri, lo stesso logo stilizzato. E proprio leggendo i curricula si vede come gli stessi riportino le medesime opere, i medesimi incarichi, perfino le medesime fotografie degli interventi realizzati. Ad esempio, l’incarico sugli alloggi popolari dal comune di Campochiaro o l’ampliamento della pubblica illuminazione dal comune di Matrice. I due tecnici, tra l’altro, nei rispettivi curricula indicano uno stesso numero di telefono fisso, pur inserendo due indirizzi diversi.

Nulla da dire sulle qualità tecniche dei professionisti, ci mancherebbe. Ma c’è da chiedersi se il responsabile del settore comunale dovesse astenersi o meno dal procedimento per un potenziale conflitto d’interesse. Siamo convinti che il diretto interessato si sia comunque posto il problema, per agire di conseguenza.

Su questo, avremmo però voluto sentire il parere del commissario Pigliacelli, ma non siamo riusciti a metterci in contatto.

Altro aspetto da evidenziare: tra gli elaborati richiesti dalla legge ai fini dell’ammissibilità del project financing, il Codice degli appalti richiede espressamente la relazione economico-finanziaria asseverata da un istituto di credito. Ma tra i documenti approvati, stando alla delibera commissariale, questo documento manca. Una svista degli uffici comunali o forse un errore di battitura? Non lo sappiamo.

Sta di fatto che il Commissario prefettizio, preso atto dei pareri del responsabile unico del procedimento e dei responsabili di settore, tra i quali il geometra Ercolino Carfagna, approva la delibera e individua la società proponente quale “promotore di finanza di progetto ai sensi dell’art. 183 – comma 15 del D.Lgs 50/2016”, attribuendogli “il diritto di prelazione in ordine all’aggiudicazione” della successiva gara.

Per dovere di cronaca ricordiamo che la Sicop srl, essendo stata nominata promotore finanziario, ha conseguito il privilegio del diritto di prelazione sulla futura procedura di aggiudicazione. Cosicché, se anche la sua offerta risultasse meno vantaggiosa di quella vincitrice, l’azienda di Vinchiaturo potrebbe comunque aggiudicarsi l’opera pubblica garantendo le stesse condizioni del migliore offerente, passandogli davanti di diritto. Oppure, mal che vada, potrebbe chiedere il rimborso delle spese tecniche sostenute, pari al 2,5% dell’investimento progettato: a conti fatti, qualcosa come 150mila euro.

La nostra testata, come succitato, ha provato a contattare il commissario prefettizio sul cellulare, presso il Comune di Bojano e in prefettura a Campobasso – sua sede di lavoro – ma senza esito. Dagli uffici di piazza Pepe ci hanno riferito come il dottor Pigliacelli sia in ferie per qualche giorno: restiamo dunque aperti a una sua eventuale replica, che saremo felici di ospitare. Siamo infatti del parere che egli non sia a conoscenza delle circostanze qui descritte, almeno non tutte. E che, da uomo delle istituzioni, non potrà fare a meno di valutare gli aspetti di opportunità intorno a tale progetto di finanza, visto che, tra l’altro, tra pochi mesi si procederà a nuove elezioni.

Pasquale Bartolomeo

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