Dal modello Genova al modello Molise. Ieri lo stop presso il ministero dell’Ambiente, con parere negativo sulla valutazione ambientale per la nidificazione dei fratini; ma oggi Conte presenta il Dl Semplificazioni e il raddoppio ferroviario sulla direttrice adriatica, l’unica a binario unico da 157 anni, figura tra le opere sbloccate. La Lega: Costa si dimetta. Il caso sui principali quotidiani nazionali
TERMOLI. Molise ‘uccellato’. Con un’opera infrastrutturale attesa da 157 anni che rischia di saltare ancora. In un battito d’ali: è non è un’espressione figurata.
Risulta tra le principali infrastrutture sbloccate dal Decreto semplificazioni, presentato oggi in conferenza stampa dal premier Conte, il raddoppio ferroviario della Termoli-Lesina. Come anticipato da isNews lo scorso 13 giugno, l’opera – la sola a binario unico dell’intera direttrice adriatica dal 1863, quando fu inaugurata da Vittorio Emanuele III – è stata inserita tra le 13 priorità del ministro De Micheli per il rilancio del Paese, nell’ambito del piano #Italiaveloce.
Ma, come spiega in una nota l’europarlamentare leghista eletto al Sud, Massimo Casanova, la commissione VIA-VAS del ministero dell’Ambiente ha dato parere negativo alla compatibilità ambientale al progetto di Rete Ferroviaria Italiana sul raddoppio della linea del secondo e terzo lotto del tratto Termoli-Ripalta. Mentre il ministero dei Trasporti sembra invece ignorare il parere e dichiara chiuso il procedimento, approvando il progetto definitivo.
“Una confusione agghiacciante – commenta Casanova – quella a cui ci sta abituando questo Governo, altro che semplificazioni e rilanci! Chiediamo che il progetto venga esaminato dalla presidenza del Consiglio e chiediamo anche maggiore attenzione da parte di Rfi. Non vorremmo, infatti, che per interventi fondamentali per il territorio ma che l’azienda non ritiene utili o troppo onerosi, si procedesse con superficialità nella presentazione e nell’accompagnamento dei progetti presso la commissione di Valutazione d’impatto ambientale”.
“L’intervento di raddoppio – continua l’eurodeputato del Carroccio – è opera strategica per il Sud, ne va dello sviluppo infrastrutturale, economico e turistico di regioni importanti come Puglia, Molise e a continuare lungo il tratto adriatico. Il ministro Costa si faccia carico immediatamente della questione e superi questo pasticcio. Diversamente si dimetta. Il Paese ha bisogno di chi risolve i problemi, non di chi diventa parte del problema”.
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