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Durante il Consiglio comunale di oggi, svoltosi all’auditorium per motivi legati al distanziamento sociale, si scopre che l’ente è inadempiente verso la Aj Mobilità: dopo oltre un anno manca il contratto e non solo. Bufera in assise

ISERNIA. Assise civica infuocata, non solo per il caldo, quella di scena questo pomeriggio presso l’Auditorium di Isernia. La prima riunione del Consiglio, convocata in presenza dopo l’emergenza Covid, ha riportato in auge la questione delle soste blu in città. In particolare, i nebulosi rapporti al momento in essere tra il Comune e la Aj Mobilità, aggiudicataria del servizio.

È il sindaco Giacomo d’Apollonio a rispondere alle due interrogazioni presentate sull’argomento, rispettivamente da Raimondo Fabrizio e da Gianni Fantozzi, tese a conoscere i reali incassi della ditta derivanti dai parcheggi pentri, i motivi del ritardo nella stipula del contratto adun anno dall’assegnazione dell’appalto e la mancata effettuazione di interventi alla segnaletica orizzontale e verticale così come stabilito nel capitolato. Ma le risposte del primo cittadino, seppur precise, non sono affatto piaciute. E il vero inadempiente sarebbe il Comune.

“Gli atti – ha spiegato d’Apollonio – sono stati inviati all’Ufficio contratti ad agosto del 2019. L’iter è stato avviato allora e non concluso a causa del Covid. Ed oggi la situazione è ferma. Dobbiamo dunque provvedere quanto prima alla stipula del contratto”.

“Per quanto concerne invece la segnaletica cittadina, ossia il rifacimento delle strisce, – ancora il sindaco – mi segnala l’Ufficio tecnico che non vi è alcun obbligo della società nei confronti dell’ente, se non nelle aree soggette a tariffazione, ogni due anni. Comunque il Comune ha scritto alla società Aj Mobilità per avere un cronoprogramma dei lavori che la stessa intende espletare, quegli interventi migliorativi risultati fondamentali per l’aggiudicazione del bando. E si è in attesa di risposte”.

La situazione si complica però per quanto attiene alla mancata messa a norma dei parcheggi coperti. Gli stalli – si evince dalle parole di d’Apollonio – non sarebbero stati oggetto di lavori e dunque mai consegnati dal Comune alla ditta. La quale, di contro, ‘denuncia’ un mancato introito perché di fatto privata di ben 110 posti.

Andando a stringere, o meglio a quantificare: la Aj Mobilità proprio oggi avrebbe comunicato a palazzo San Francesco l’incasso derivante dalla gestione delle soste blu dal mese di aprile 2019 ad oggi e si parla di 176.893,90 euro al netto dell’Iva. Al Comune – sempre da capitolato e stando a quanto riferito in Aula dal sindaco – spetta “una percentuale di tutti gli incassi con un minimo del 30% e non inferiore a 162mila euro. Il versamento del canone dall’affidataria al Comune deve avvenire semestralmente”.

A maggio scorso – riferisce sempre d’Apollonio – il Comune ha chiesto alla ditta il pagamento del canone semestrale dal 24 luglio 2019 al 24 gennaio 2020”. Ma “a tutt’oggi il gestore non l’ha versato. Anzi, ha inviato delle osservazioni spiegando i motivi per cui non ha ottemperato al pagamento”.
E le responsabilità ricadono tutte proprio sul Comune. L’Aj Mobilità – si apprende – avrebbe innanzitutto contestato la mancata stipula del contratto, poi il mancato trasferimento dall’Ente di parte dei soldi incamerati attraverso le sanzioni (toccherebbero loro 7,99 euro circa per ogni verbale elevato) e soprattutto avrebbe chiesto di riparametrare il canone dovuto per il mancato utilizzo dei due parcheggi coperti mai consegnati, quello dell’Auditorium e quello di via Berta per 110 posti”.

A conti fatti un appalto per nulla conveniente. Altro che affare: alla società, ammesso che il Comune avesse fatto la sua parte, sarebbero rimasti in tasca appena 14mila euro (visto che su 176mila di incasso, ben 162 sono il mnimo sindacale da riconoscere al Municipio).

In ogni caso l’amministrazione si impegna a risolvere tutte le questioni in sospeso. E non esclude – dinanzi ad eventuali inadempienze – l’avvio delle procedure della revoca dell’appalto. La speranza è di chiudere la vicenda entro l’autunno.

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Pasquale

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