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Rete ospedaliera Covid, Giustini replica a Toma: perché parlarne ora, aspettiamo che decida il Ministero

La precisazione del commissario alla sanità, dopo l’informativa fatta dal governatore sul nuovo piano, che prevede un nuovo ruolo per il ‘Vietri’ di Larino e il potenziamento della Terapia intensiva nei presidi di Campobasso, Isernia e Termoli


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Emergenza Coronavirus e rimodulazione dell’assistenza sanitaria in Molise, continua il botta e risposta tra il presidente della Regione Donato Toma e il commissario alla sanità Angelo Giustini. Che non se le mandano a dire. Il più delle volte a distanza.

A prendere ora la parola è proprio il generale inviato dal Governo per rimettere in ordine i conti della sanità in Molise. Giustini critico sull’informativa fatta dal governatore sul piano, inviato l’11 luglio al Ministero della Salute, firmato dalla struttura commissariale, dalla direzione regionale della Salute e dalla dirigenza Asrem, che rimette a punto l’organizzazione delle rete ospedaliera Covid del Molise.

Una proposta che ha rivisto, rispetto a quella precedente approvata dal Consiglio regionale, il ruolo dell’ospedale ‘Vietri’ di Larino, ‘declassato’ da centro Covid regionale a centro di riabilitazione per pazienti cronici guariti dal Coronavirus. E che prevede, come ha detto Toma, un centro Hub per pazienti Covid a Campobasso, nell’ex Hospice adiacente all’ospedale ‘Cardarelli’, in un’area separata rispetto al presidio di Tappino, per continuare a garantire assistenza sanitaria ai malati ‘no Covid’, evitando il blocco delle prestazioni, com’è successo nei mesi scorsi.

Non capisco cosa va dicendo il presidente Toma – le parole di Giustini a isNews – Quello che ha illustrato in Consiglio regionale non è un piano definitivo, ma soltanto il decreto che ho firmato e inviato al Ministero della Salute, per la valutazione, e che ho fatto pubblicare all’Albo pretorio regionale. Sarà il Ministero a decidere se approvarlo, modificarlo o chiederci di rivederlo. E mi auguro lo faccia in tempi brevi, entro la fine di luglio. Dopo la valutazione di Roma il piano arriverà in Consiglio regionale, che potrà esprimersi favorevolmente oppure no. Ma lo ribadisco, se non ne ho parlato finora è perché bisogna aspettare la risposta di Roma”.

Per questo, ha affermato Giustini, il governatore e i consiglieri regionali non sono stati informati direttamente dalla struttura commissariale, pur avendo la possibilità di scaricare tutta la documentazione dall’Albo pretorio.

Polemica di metodo, a cui segue la polemica di merito. Il fulcro dell’assistenza Covid, in caso di recrudescenza dell’epidemia nei prossimi mesi, non sarà soltanto Campobasso.

“Se lo abbiamo chiamato rete ospedaliera Covid regionale un motivo c’è – ha precisato Giustini – visto che si prevede un’assistenza distribuita sugli ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli. Ci sarà di conseguenza la realizzazione di nuovi posti di Terapia intensiva in tutte e tre le strutture, un potenziamento dei pronto soccorso e della rete di emergenza-urgenza. Insomma, è un piano integrato. Ma ne parleremo nel dettaglio dopo che arriverà la risposta di Roma, adesso è inutile farlo”.

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