Il capogruppo pentastelato in Regione polemizza sulla visita istituzionale del sottosegretario Margiotta, in programma nel pomeriggio ad Agnone: i soldi li abbiamo trovati noi, loro hanno sempre remato contro alla riapertura
AGNONE. La visita del sottosegretario alle Infrastrutture Salvatore Margiotta, in programma nel pomeriggio prima a Isernia e poi ad Agnone, non gli è andata giù. A meno di due mesi dalle elezioni, la bolla come un’iniziativa di mera propaganda, rivendicando invece quanto fatto dal Movimento 5 Stelle per riaprire in tempi celeri il viadotto Sente, infrastruttura vitale per l’alto Molise.
Andrea Greco tuona contro l’alleato di governo, con il quale a livello locale, tanto più ad Agnone, non ci sarà nessuna alleanza in vista del voto del 21 e 22 settembre. Con una nota, sottolinea come il Pd prima si sia dimostrato “incapace di riaprire il viadotto Sente-Longo e oggi, a distanza di due anni, vuole insegnarci come riaprire i ponti per ripartire. All’incontro propagandistico, organizzato ad Agnone, saranno presenti gli esponenti del partito che ha maggiori responsabilità nella mancata riapertura del viadotto: il segretario regionale del Pd, Vittorino Facciolla, la consigliera Micaela Fanelli, il segretario della federazione provinciale, Luciano Sposato, e il sottosegretario del Ministero delle infrastrutture, Salvatore Margiotta. Oltre al candidato sindaco al Comune di Agnone, di area Pd, Daniele Saia. Un incontro – taglia corto Greco – dall’indubbio sapore propagandistico, nonostante i messaggi che mi hanno rivolto dopo aver trasformato un incontro informativo in un appuntamento elettorale: ‘bisogna guardare al bene comune’, mi dicono, io rispondo che per farlo bisognerebbe innanzitutto eliminare i simboli di partito, almeno quando si parla di problemi locali”.
Il capogruppo pentastellato ricostruisce la vicenda nel suo complesso: “Il 19 settembre 2018, l’allora presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia (Pd), all’indomani della chiusura del viadotto, parlava di due opzioni, il ripristino della pila 3, quella più compromessa, con un importo preventivato in 1,7 milioni di euro o l’intervento sull’intera struttura (12 milioni stimati), pur sapendo che già dal 2006 si era notato un disallineamento delle barriere stradali sul ponte. Dunque, fino ad agosto 2018 dicevano pubblicamente che il ponte non aveva problemi e mi promettevano una denuncia per procurato allarme, poi hanno chiuso l’importante infrastruttura dopo un’istruttoria fatta di tutta fretta, senza valutare le alternative, ad esempio un transito con semaforo o altro. Sapendo che il Sente-Longo era cruciale per la sopravvivenza di intere comunità, il MoVimento 5 Stelle si è attivato immediatamente. Il 3 ottobre, insieme ai consiglieri abruzzesi, Sara Marcozzi e Pietro Smargiassi, e alla deputata Carmela Grippa, sono stato a parlare con l’allora ministro Danilo Toninelli e il sottosegretario Michele dell’Orco. Gli abbiamo sottoposto la questione e chiesto di intervenire con urgenza, per non lasciare isolati tutti i comuni dell’area e, con una risposta incredibilmente tempestiva, abbiamo ottenuto ben 2 milioni di euro per la riapertura al traffico del viadotto, già a novembre, con la legge di conversione del ‘Decreto Genova’. Ciononostante, il consigliere provinciale con delega alla viabilità, Mike Matticoli, urlava ai quattro venti che i soldi non c’erano. Mentiva, sapendo di mentire. Il nostro obiettivo, sin da subito, era chiaro e lo abbiamo manifestato in tutte le occasioni: i 2 milioni dovevano servire per riaprire il Sente, il più velocemente possibile, poi il viadotto sarebbe dovuto passare ad Anas, in vista di interventi più importanti. Dopo sei mesi di inerzia assoluta, a marzo 2019, il presidente della Provincia Coia ha chiesto che il bando di gara per i lavori venisse affidato al Provveditorato per le opere pubbliche competente per territorio, quello della Campania, perché il personale dell’ufficio tecnico della Provincia era ‘oberato di lavoro’. Incredibile ma vero”.
“Il Provveditorato, neanche a dirlo, ha espresso un parere sfavorevole al progetto presentato dalla Provincia di Isernia – continua Greco – perché, da un punto di vista geologico, geotecnico e strutturale, mancava una ‘specifica ed esauriente campagna di indagine atta a determinare un idoneo livello di conoscenza della struttura’ e delle cause del dissesto. Appariva ancora più evidente ciò che avevamo previsto e auspicato già dal primo giorno: il Sente-Longo doveva passare sotto il controllo di un ente in grado di gestire infrastrutture così importanti, ovvero Anas. Allora abbiamo riunito intorno a un tavolo Provincia, Regione e ministero delle infrastrutture. Ma la convenzione per la cessione del viadotto dalla Provincia ad Anas ha subito degli inspiegabili ritardi. È stato il vice-ministro del M5S, Giancarlo Cancelleri, a spiegarci perché, dopo aver chiesto aggiornamenti alla stessa Anas: solo il 21 luglio scorso Anas ha infatti ricevuto l’ultima versione della convenzione, nonostante l’avesse sottoposta alla Provincia di Isernia a dicembre 2019. È dunque chiaro che, mentre Anas continua a ricevere pressioni dal MoVimento 5 Stelle a tutti i livelli per accelerare l’iter, la Provincia rema contro, si ha quasi l’impressione che voglia farci un ‘dispetto’. Infatti, la Provincia aveva previsto unilateralmente la cessione ad Anas dell’intera Sp 86, che richiederebbe un iter amministrativo ben più lungo e articolato. In questa brutta storia di ‘sgarbi’ e strumentalizzazioni, c’è però una buona notizia, che voglio dare in anteprima ai cittadini dell’area: mentre l’Anas sta studiando l’ultima modifica della convenzione, ha già individuato dei progettisti, che hanno effettuato dei sopralluoghi anche con l’ausilio di droni, utili a creare un modello tridimensionale del viadotto. Attualmente, sono in corso di redazione il Piano delle indagini conoscitive e il cronoprogramma delle fasi attuative per i lavori sull’intera opera, non solo sulle campate 2 e 3 come inizialmente previsto. La morale della favola qual è? Mentre il Pd ha chiuso il viadotto, negato l’esistenza dei finanziamenti da noi ottenuti e rallentato il passaggio del Sente-Longo ad ANAS e omettendo di utilizzare i 2 milioni che gli abbiamo reperito a tempo di record, il MoVimento 5 Stelle ha lavorato, testa bassa, nell’interesse dei tanti cittadini che necessitano del viadotto per andare a studiare, a lavorare, a curarsi. Da un lato le parole e le strumentalizzazioni, dall’altro i fatti. I cittadini – conclude Greco – sapranno vedere la differenza”.
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