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Coronavirus, ecco il nuovo Dpcm: cosa cambia per scuola, treni, discoteche, fisco e sanità

Il decreto entra in vigore lunedì 10. Contiene misure approntate in base alle indicazioni del comitato tecnico scientifico per quanto concerne viaggi, fiere e divertimento. Ma anche provvedimenti per la ripresa economica


Governo al lavoro per le nuove misure di sicurezza e per il rilancio dell’economia italiana, con riguardo alle indicazioni del comitato tecnico scientifico che prosegue sulla strada della prudenza in ordine al contenimento del contagio da Covid.

Controverso il tema degli spostamenti a bordo dei treni. Per gli scienziati deve restare ferma la distanza di un metro a bordo di tutti i convogli. Tuttavia, la prescrizione ha validità sui treni ad alta velocità, stabilita dal Ministero della Salute e regolata da sanzioni per i trasgressori, e non sui regionali che, sulla scorta delle ordinanze in vigore lungo la Penisola, possono viaggiare a pieno carico. Per il Cts la situazione è definita critica, dunque la questione dovrà essere affrontata e definita con le Regioni.

Nessuna limitazione riguarderà gli aerei, riferisce il Corsera. Il sistema di ricircolo dell’aria e la distribuzione dei sedili che non prevede il ‘faccia a faccia’ rappresentano già misure di contenimento del rischio. Se a ciò si aggiunge l’obbligo di misurazione della temperatura, la situazione è tale da ritenersi sicura. Regole severe permangono per l’utilizzo dei pulmini per raggiungere il velivolo, con la raccomandazione di preferire il più possibile l’imbarco attraverso il finger. E soprattutto il rispetto della distanza sia in fila all’imbarco che al momento del recupero bagagli.

Da ferragosto, con l’incognita di slittamento di un paio di settimane, torneranno operative pure le crociere. Chiaramente con nuove regole: no agli assembramenti nelle sale comuni e prescrizioni per bar, ristoranti e sale da gioco, sulla scorta di ciò che già vale per i locali di terra.

Per le discoteche – ancora il Corsera – rimane il ‘no’ degli esperti perché troppo alto è il rischio che deriva dall’assembramento. Una posizione del resto già condivisa dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, secondo il quale “per tornare a ballare, sudati e appiccicati, scambiandosi talvolta i bicchieri, si deve aspettare che il numero dei contagi diventi molto inferiore a quello attuale”. Stesso discorso per la riapertura degli stadi ai tifosi.

Ripartono, invece, le fiere, seppur con prescrizioni ferree sugli ingressi, il contingentamento del numero dei visitatori, il distanziamento e gli eventuali punti di aggregazione nelle pause.

In vista della ripresa delle attività didattiche, sono state approvate le linee guida per i pulmini che accompagnano a scuola bambini e ragazzi. Sotto i 6 anni nessun obbligo di mascherina, ma le corse dovranno essere potenziate per evitare che gli studenti siedano vicini.

Nella bozza di decreto, che stando a quanto riportato dall’Ansa consta di 91 articoli, spazio all’economia.

Più fondi – si legge – per gli straordinari in sanità per recuperare “prestazioni ambulatoriali, screening e di ricovero ospedaliero non erogate nel periodo dell’emergenza”. Possibile il reclutamento di nuovo personale a tempo determinato e aumentare il monte ore dell’assistenza specialistica in convenzione. Il decreto stanzia altresì oltre 480 milioni aggiuntivi e consente alle Regioni di aumentare dell’1% i limiti di spesa.

Stop alla seconda rata dell’Imu per le strutture ricettive, dagli alberghi ai campeggi e b&b, fino agli stabilimenti balneari (anche su laghi e fiumi). Misura estesa alle fiere e a cinema e teatri, a patto che i proprietari siano anche i gestori delle attività. Per cinema e teatri lo stop sarà esteso anche all’imposta dovuta per il 2021 e il 2022.

Prorogato fino al 15 ottobre pure lo stop alla riscossione delle cartelle esattoriali.

Ancora, in arrivo un altro miliardo tra il 2020 e il 2021 per la ripartenza della scuola in sicurezza e con il giusto numero di insegnanti e amministrativi. Nella bozza del decreto agosto – scrive Ansa – è previsto l’incremento di 400 milioni nel 2020 e 600 milioni nel 2021 del Fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19 istituito presso il ministero dell’Istruzione, raddoppiando i finanziamenti del decreto rilancio (pari a 377 milioni quest’anno e a 600 milioni il prossimo). Le risorse sono in parte minore destinate ad ampliare gli spazi dedicati all’insegnamento, anche attraverso l’affitto di strutture temporanee e l’alternanza dell’attività didattica “ad attività ludico-ricreative, di approfondimento culturale, artistico, coreutico, musicale e motorio-sportivo”. La gran parte sarà invece impegnata all’attivazione di ulteriori posti di personale docente e amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) a tempo determinato.

Infine, al vaglio altre norme per il sostegno alla domanda e un nuovo contributo a fondo perduto per le attività economiche nei centri storici.

 

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Alessandra

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