Dopo il deficit strutturale, anche la magistratura contabile rileva criticità. Il consigliere azzurro commenta: “La peggiore amministrazione di sempre”. E torna a chiedere la testa di sindaco e delegato al bilancio
ISERNIA. Non solo il deficit strutturale. Anche la Corte dei Conti censura il Comune di Isernia per una serie di criticità rilevate in ordine al sistema dei controlli interni di natura contabile, di gestione e sulla qualità dei servizi, con rischio di pesanti sanzioni.
Ed ecco che il consigliere comunale di Forza Italia, Raimondo Fabrizio, senza mezzi termini o possibilità di appello, chiede la testa del sindaco Giacomo d’Apollonio e del delegato al bilancio Giampiero Mancini. “Al peggio non c’è mai fine – commenta caustico –. Isernia non è mai caduta così in basso. Come dice qualcuno di loro: servono fatti e non parole. E i fatti dicono che è giunta l’ora di andare a casa”.
E argomenta: “Per 4 anni e mezzo ci hanno detto (gli esponenti della maggioranza, ndr) che la loro priorità sarebbe stata quella di rimettere i conti a posto e di abbassare le tasse. E, invece, la situazione è precipitata. Il giorno dopo l’approvazione del bilancio – affonda l’esponente forzista – che, ricordo, è stato votato solo da 16 dei 17 membri della maggioranza come mai accaduto prima, è stato risolto il contratto con il dirigente dell’Area tecnica Giuseppe Cutone per deficit strutturale. Ora arriva la Corte del Conti e, dunque, scopriamo che la situazione è anche peggio delle più nere previsioni”.
“E ci ritroviamo con più debiti e pure un aumento delle tasse di almeno il 30% – ancora Fabrizio – Questa è la peggiore amministrazione di sempre. Il sindaco farebbe bene a prenderne atto – conclude – e a lasciare la guida di un Comune ormai allo sbando, restituendo la parola ai cittadini”.
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