Il consigliere del Gruppo Misto commenta la deliberazione della magistratura contabile che muove rilievi all’amministrazione di palazzo San Francesco e incalza: “Il centrodestra poteva fare meglio”
ISERNIA. Con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio comunale di Isernia, Giuseppe Lombardozzi, il consigliere del Gruppo Misto Salvatore Azzolini commenta l’incresciosa vicenda legata ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti nei confronti dell’ente di palazzo San Francesco. E, in maniera sibillina, lamenta il mancato coinvolgimento dell’assise civica, con particolare riferimento agli esponenti della maggioranza, nelle scelte amministrative. Chiamati in causa solo ora che si rischia di dover pagare dazio.
Azzolini, senza giri di parole, sostiene che il governo cittadino di centrodestra, oggi in carica, “avrebbe potuto fare di più e di meglio”. Si dissocia da quanto prodotto, evidenziando l’assenza di responsabilità in merito alle contestazioni della magistratura contabile, per le quali gli amministratori rischiano pesanti sanzioni.
“Devo dedurre, in mancanza di altra comunicazione, – incalza il consigliere comunale – che la trasmissione del documento in oggetto (il riferimento è alla deliberazione della Corte dei Conti, ndr) sia avvenuta per mera conoscenza. Ma quale amara presa di conoscenza […] Si fornisce, per via diretta o indiretta, un’immagine mortificante della vita amministrativa più intima (quella, insomma, che sfugge all’opinione pubblica) e sostanziale di questo Comune. E mi spiace ancor più pensare che anche io ho eletto l’amministrazione di centrodestra in carica. Soprattutto perché il centrodestra poteva fare di più e meglio in questo ente”.
“L’ho già detto e lo ripeto – incalza Azzolini – occorre un’azione politica forte e determinata su tutte le questioni sollevate dalla Corte, peraltro non da oggi. E il centrodestra è in grado di farlo”.
“Poi, far prendere conoscenza a un consigliere di simili importanti analisi e conclusioni da parte della Corte dei conti, – interroga non senza sarcasmo – non significa estendere allo stesso Consigliere responsabilità di qualsiasi genere, soprattutto politiche, come immagino. Quando mai ho potuto svolgere il ruolo istituzionale che rivesto? Intanto, presidente – conclude la missiva – ti ringrazio, sperando che tu voglia assumere iniziative di ruolo sulla ‘deliberazione’ de qua”.
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