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Isernia, ‘Il Geco’ querela tutti: altro che barche di lusso, ecco la verità

Barbara Ferri dopo l’articolo de ‘La Verità’ sull’accoglienza migranti: ingiuriate e minacciate sui social, ora basta


ISERNIA. C’era da aspettarselo e, come sempre succede quando si toccano determinate corde, arrivano le querele. La cooperativa sociale ‘Il Geco’ di Isernia passa al contrattacco: dopo l’articolo sul giornale ‘La Verità’ di Maurizio Belpietro che evidenziava presunte situazioni di conflitto d’interessi in merito alla gestione dei migranti, in particolare presso il centro d’accoglienza di viale dei Pentri a Iserni, le sorelle Barbara e Sara Ferri decidono di adire le vie legali. Particolare scalpore avevano fatto le immagini, pubblicate a corredo dell’articolo, di Sara Ferri in vacanza in Sardegna su una barca di lusso, lasciando intendere che l’imbarcazione fosse il frutto dei guadagni – leciti, del resto – fatti grazie all’accoglienza dei migranti. Di qui una nota chiarificatrice che smonta in toto la ricostruzione del quotidiano, anche in merito alla presunta conflittualità derivante dall’essere nipoti alla dottoressa Giuseppina Ferri, viceprefetto di Isernia, a sua volta tirata in ballo dal giornalista Francesco Borgonovo.

Il Geco società cooperativa sociale – si legge nella nota a firma di Barbara Ferri, presidente del Consiglio d’amministrazione – ha dato incarico ai propri legali di querelare il giornale “La Verità” e chiunque altro, a qualsiasi titolo, diffondendo con ogni mezzo notizie false, suggestive e diffamatorie ha danneggiato o, in futuro, danneggerà l’immagine della cooperativa e/o dei soci e dipendenti della stessa. Visti gli articoli pubblicati dal quotidiano “La Verità” il 14 e 15 agosto 2020, enfatizzati dagli organi di informazione locale e oggetto, sui social network, di commenti denigratori, ingiuriosi, diffamatori e, in alcuni casi, contenenti minacce nei confronti di soci lavoratori della Cooperativa Il Geco, si comunica quanto segue. Per conto delle prefetture di Campobasso e Isernia, Il Geco società cooperativa sociale è affidataria del servizio di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, all’esito di gare d’appalto europee, la cui regolarità è stata accertata, sotto diversi profili, anche dal Tar Molise, che ha respinto i ricorsi proposti da alcuni operatori economici”.

Nessuno dei funzionari pubblici che a diverso titolo ha preso parte al procedimento di gara – continua Barbara Ferri – è legato a vincoli di parentela con soci lavoratori e/o dipendenti de Il Geco Società Cooperativa Sociale, né tali vincoli di parentela sussistono con i funzionari incaricati della gestione del contratto. Il Geco Società Cooperativa Sociale ha partecipato alle predette gare, in quanto il servizio in questione rientra nel proprio oggetto sociale. Ogni decisione in ordine all’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale compete esclusivamente allo Stato, dunque nessun potere in materia compete a Il Geco società cooperativa sociale che, per contratto, si limita ad erogare il servizio richiesto dalle autorità statali competenti. Diversamente da altri operatori del settore, il Geco non ha scopo di lucro, bensì solo quello di fornire servizi sociali e, nel contempo, opportunità di lavoro. Eventuali utili, pertanto, non possono essere ripartiti tra i soci, ma reinvestiti in altri progetti a carattere sociale. Nessuno dei soci lavoratori e/o dipendenti de Il Geco Società Cooperativa Sociale ha mai percepito, né potrebbe percepire, personalmente, somme di denaro dalla Prefetture per il servizio di accoglienza. Ai propri soci lavoratori e dipendenti, Il Geco eroga esclusivamente lo stipendio previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro. In ogni caso, nessuno dei soci lavoratori e dei dipendenti è proprietario di barche, né risulta che qualcuno di essi le abbia mai prese a noleggio”.

“Per tali ragioni – conclude Barbara Ferri – il Geco ha dato incarico ai propri legali di querelare il giornale “La Verità” e chiunque altro, a qualsiasi titolo, diffondendo con ogni mezzo notizie false, suggestive e diffamatorie ha danneggiato o, in futuro, danneggerà la cooperativa, i soci lavoratori, i dipendenti, nonché tutti gli altri collaboratori che forniscono beni e servizi per la stessa”.

 

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