HomeOcchi PuntatiEmergenza migranti, la proposta: navi da guerra per proteggere i confini

Emergenza migranti, la proposta: navi da guerra per proteggere i confini

Lo ha detto la senatrice della Lega Angela Maraventano a seguito degli sbarchi record che continuano a registrarsi in Sicilia


Navi da guerra a protezione dei confini. Questa in sintesi la proposta della senatrice della Lega Angela Maraventano per fare fronte all’emergenza migranti e agli sbarchi record che si stanno registrando in Sicilia.

“E’ il popolo di Lampedusa che vuole il blocco immediato, la a chiusura, del centro di accoglienza dell’isola, non ‘quei quattro leghisti di Lampedusa’: dobbiamo salvare la Sicilia e con essa il nostro intero Paese da questa invasione – ha detto ai microfoni di Tgcom24 -. Una proposta ce l’avrei: facciamo salpare le navi da guerra di cui disponiamo per proteggere i nostri confini: non è possibile che le navi riescano sempre ad ottenere il via libera per sbarcare qui”.
Intanto un barcone con centinaia di migranti a bordo, circa 450 secondo una prima stima, è stato soccorso in nottata a 4 miglia da Lampedusa mentre rischiava di capovolgersi a causa del forte vento di scirocco.

Come riferisce ‘La Repubblica’ la tragedia è stata evitata grazie all’intervento delle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, che hanno scortato l’imbarcazione in porto. Il maxisbarco sull’isola, dove nelle ultime 24 ore erano approdati altri 500 migranti su una trentina di piccole imbarcazioni, ha fatto scattare una nuova emergenza e scatenato la protesta di un drappello di abitanti guidati dall’ex senatrice della Lega Angela Maraventano.

Anche il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, che nel pomeriggio aveva inviato una lettera al presidente tunisino Kasis Saied minacciando di raggiungere il Paese nordafricano con la sua barca percorrendo al contrario la rotta dei migranti, davanti al barcone appena giunto in porto non riesce a nascondere la propria rabbia: “Siamo in ginocchio – sbotta -, con questi arrivi all’hot spot si supereranno le 1.500 presenze. La situazione è insostenibile. Domani ci riuniamo con gli imprenditori locali, dichiariamo lo sciopero sull’isola, questa situazione non ha precedenti. La gente in pericolo va aiutata, ma l’accoglienza umanitaria ha bisogno di regole perché qui adesso ad essere in pericolo siamo noi”.

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