Tre migranti, due donne e un uomo da qualche giorno all’ospedale militare del Celio a Roma perché positivi al Covid-19, hanno aggredito gli operatori sanitari: pretendevano di essere dimessi subito
ROMA. Volevano essere dimessi subito. Queste le ragioni che hanno spinto tre migranti nigeriani, due donne e un uomo ricoverati da qualche giorno all’ospedale militare del Celio a Roma perché positivi al coronavirus, a devastare un reparto, con violenza e rabbia. Hanno provato a fuggire e quando sono state loro negate le dimissioni, hanno scatenato il panico e aggredito medici, militari e infermieri, con botte e perfino morsi. Necessario l’intervento dei carabinieri che hanno bloccato e denunciato i migranti.
Come riferisce Tgcom24, i tre nigeriani erano al Celio – diventato centro Covid dopo l’emergenza – dal 17 agosto e provenivano da un centro di accoglienza di Rocca di Papa, ai Castelli Romani. Saputo di essere positivi hanno cominciato a dare in escandescenza, specie quando hanno visto che un ragazzo del Bangladesh – negativo – stata per essere dimesso. Hanno tentato anche loro di uscire, ma sono stati bloccati dal personale medico e dai militari, ai quali hanno opposto resistenza.
Un medico ha riportato leggere lesioni, mentre tutti coloro che sono entrati in contatto con i tre stranieri sono stati sottoposti a tampone, che è risultato negativo: in attesa di ripetere l’esame, resteranno a casa come previsto dal protocollo anti-Covid. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che, insieme al personale militare, hanno messo in sicurezza gli altri ospiti della struttura. Gli stranieri sono stati denunciati per violenza privata, resistenza e violenza a incaricato di pubblico servizio e oltraggio a pubblico ufficiale.
Alla Difesa spiegano che “la situazione adesso è sotto controllo con i tre migranti nigeriani posti sotto stretta sorveglianza”. Per il ministro Lorenzo Guerini “le aggressioni sono un fatto grave e inammissibile e i responsabili ne risponderanno. Tutto è stato ricondotto immediatamente alla normalità grazie al pronto intervento del personale militare e delle forze dell’ordine”. “Il Celio – ha aggiunto – è una struttura d’eccellenza, sia per quanto riguarda le assolute capacità di gestione dei pazienti e delle terapie, ma anche per gli aspetti legati alla sicurezza dell’infrastruttura. Esprimo la mia solidarietà nei confronti dei militari aggrediti e ringrazio tutto il personale per il lavoro che svolge tutti i giorni a favore della collettività”.
Non sono mancate le reazioni da parte della politica. “Mentre il Viminale dà i numeri pur di negare l’emergenza immigrazione – ha detto il leader della Lega Matteo Salvini – nel mondo reale tre nigeriani positivi al Covid hanno scatenato il panico all’ospedale militare del Celio a Roma: morsi e botte a militari e personale sanitario. Gli italiani pagano per l’incapacità di Conte e Lamorgese. Questo governo mette in pericolo l’Italia”.
“Tre nigeriani positivi al Covid – scrive su twitter il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida – devastano un reparto del Celio di Roma e aggrediscono a botte e morsi alcuni militari e operatori sanitari. Questo governo di incompetenti non è in grado di garantire la sicurezza e la salute dei nostri uomini in divisa e dei nostri medici. Vergogna”.
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