HomeOcchi PuntatiCoronavirus, mascherina a scuola: si potrà usare solo quella chirurgica

Coronavirus, mascherina a scuola: si potrà usare solo quella chirurgica

Il comitato tecnico scientifico ha vietato l’uso di dispositivi di stoffa, considerati meno sicuri. Intanto i pediatri lanciano l’allarme: “Senza tamponi rapidi sarà il caos nel giro di poche settimane”


Manca ormai poco alla ripresa dell’attività didattica ed è corsa contro il tempo per garantire una riapertura in piena sicurezza. Governo e comitato tecnico scientifico stanno lavorando per stabilire le regole necessarie per contenere la diffusione del contagio da coronavirus.

Come riporta Tgcom 24, è stato chiarito un punto fondamentale sulle mascherine. Gli studenti dovranno indossare quelle chirurgiche, certificate come dispositivi medici, e non quelle di stoffe, perché considerate meno sicure. 

Inoltre, il commissario straordinario per l’emergenza ha spiegato che non saranno i genitori a dover comprare i dispositivi di protezione ma ogni giorno verranno inviate agli istituti ben 11 milioni di mascherine. Saranno poi le scuole a dover organizzare la distribuzione in modo tale da non creare assembramenti. Le mascherine di stoffa saranno ammesse solo se dovessero poi sorgere problemi nella fornitura delle chirurgiche. Il comitato ha inoltre ribadito che, seduti al banco e ad almeno un metro di distanza, i ragazzi potranno abbassare la mascherina.

Intanto all’interno dei consigli di classe si sta discutendo molto sui provvedimenti da adottare e sono già molti i presidi intenzionati a sospendere gli studenti che si rifiuteranno di indossare i dispositivi.

E, sempre a pochi giorni da ritorno in classe, i pediatri lanciano l’allarme e l’appello a eseguire tamponi rapidi, altrimenti sarà il caos. “Senza tamponi rapidi – ha affermato lo specialista Ezio Finanzzi, segretario lombardo del sindacato dei medici pediatri di famiglia Simpef in un’intervista all’Eco di Bergamo – sappiamo già come andrà a finire. Tempo qualche settimana dalla riapertura delle scuole e avremo moltissimi bambini ammalati, anche per una semplice influenza, con sintomi molto simili a quelli del coronavirus.

Non avendo noi, a oggi, strumenti in grado di diagnosticare l’infezione da Covid, li dovremo considerare casi sospetti. E, come da protocollo, dovremo richiedere il tampone per tutti: in attesa dell’esito, però, anche i familiari, in quanto contatti di caso sospetto, dovranno mettersi in isolamento fiduciario. Un copione rodato, per carità, ma di cui non si conoscono le tempistiche. Si rischia il blocco generale”.

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