Entrerà in vigore domani e avrà validità fino al prossimo 30 settembre il nuovo decreto del Premier in ordine all’emergenza sanitaria. Mascherine, trasporti, riaperture e tamponi: ecco cosa cambia. Resta l’obbligo di test per chi rientra da Croazia, Grecia, Malta o Spagna
Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm in ordine al contenimento del contagio da Covid che entrerà in vigore domani, 7 settembre, e che proroga a fine mese lo stato d’emergenza.
Si tratta di un decreto con cui non vengono introdotte nuove restrizioni, nonostante il preoccupante andamento della curva epidemiologica, ma che non contempla neanche un allentamento delle misure restrittive, come molti aspettavano, specie in relazione alla riapertura degli stadi per le partite di Serie A. Ma il mantenimento delle maglie strette era più che annunciato.
Ed ecco alcuni dettagli:
MASCHERINE. Salvo diverse ordinanze locali, viene confermato l’obbligo dei dispositivi di protezione nei luoghi chiusi, ma anche all’aperto quando non può essere garantita la distanza tra le persone di almeno un metro. Restano esclusi dal provvedimento i bambini sotto i 6 anni e i disabili.
MEZZI PUBBLICI. La capienza massima, all’esito del confronto tra Stato e Regioni, è stata portata all’80%, comprensiva del computo dei posti a sedere e di quelli in piedi. Inoltre, vi è l’obbligo di prevedere paratie laddove non è possibile garantire il distanziamento ed è consentito l’ingresso solo con mascherine.
Diverso il caso degli scuolabus, che potranno viaggiare con la capienza massima consentita nei casi in cui il tempo di permanenza degli alunni sul mezzo non supera i 15 minuti. Gli studenti con età superiore ai 6 anni compiuti dovranno indossare la mascherina al momento della salita sul mezzo, a meno che non sia possibile l’allineamento degli alunni su posti singoli escludendo così il posizionamento “a faccia a faccia”.
RIAPERTURE. Restano chiusi stadi e discoteche, considerati luoghi di assembramento per eccellenza.
RICONGIUNGIMENTI INTERNAZIONALI. Consentiti fino ad oggi solo per esigenze lavorative, di urgenza, di studio, di lavoro o per rientro presso domicilio/residenza, da domani i ricongiungimenti internazionali saranno possibili. Il nuovo Dpcm reca scritto che “è consentito l’ingresso nel territorio nazionale per raggiungere il domicilio, l’abitazione e la residenza di una persona, anche non convivente, con la quale vi sia una stabile relazione affettiva”.
TAMPONI. Confermata, infine, la validità dell’ordinanza del ministero della Salute del 12 agosto scorso, la quale obbliga coloro che nei 14 giorni antecedenti al rientro in Italia abbiano soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna a sottoporsi al tampone. Sono autorizzati al rientro coloro che si sono già sottoposti al test nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale; in alternativa il tampone viene sottoposto direttamente in aeroporto o comunque entro 48 ore dall’ingresso in Italia.
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