Su 180 esami effettuati, solo 4 i positivi. I dati forniti dal dottor Fabio Neri del centro Vita Salus
ISERNIA. Sempre più sensibile al rischio di diffusione del Covid, la popolazione pentra ricorre ai test sierologici per ricevere informazioni precise circa il proprio stato di salute. E se da un lato emerge la scarsa circolazione del virus sul territorio, dall’altro si allontana la possibilità del raggiungimento dell’agognata immunità.
A fornire un quadro dettagliato della situazione, in base alle risultanze dei test effettuati, è il dottor Fabio Neri, titolare del centro Vita Salus di Isernia.
“Dal mese di maggio – spiega il medico – stati eseguiti presso il laboratorio di analisi Vita Salus di Isernia 180 test sierologic,i utilizzando attrezzature e metodiche che offrono attendibilità di risultato prossime al 100%.
Fra i test eseguiti solo 4 pazienti isernini sono risultati positivi, in quanto hanno presentato anticorpi contro Sars-COV2: due di loro hanno eseguito il test per pura curiosità sulla propria immunità, essendo stati contagiati dal virus in altre regioni nei mesi precedenti ed essendo successivamente guariti sulla base dei tamponi negativi di conferma; per altri due pazienti, positivi di primo riscontro, si sono attivate le previste procedure di comunicazione ai medici di base che a loro volta hanno richiesto l’esecuzione dei tamponi faringei, entrambi negativi, a testimonianza del fatto che il virus non era più presente.
Il dato finale – osserva Neri – è che soltanto il 7,2% dei sierologici processati ha evidenziato la presenza di anticorpi; tra l’altro uno dei positivi è originario della provincia, dove talvolta rientra, ma vive o lavora altrove. Per fare un confronto, uno studio di sieroprevalenza, condotto nel mese di giugno in alcuni comuni di montagna della Val Gardena, ha restituito il 28,7% della popolazione con anticorpi presenti.
Il dato epidemiologico complessivo, se da un lato conferma la scarsa diffusione del SARS-COV2 nella provincia di Isernia, ancora definibile un’isola felice rispetto ad altre aree d’Italia, dall’altro canto pone l’allarme sulla vulnerabilità della popolazione. Siamo ancora molto, molto lontani dalla famigerata immunità di gregge.
Sebbene i dati ricavati da Vita Salus non abbiano la pretesa di essere conclusivi, auspicando studi di sieroprevalenza su più ampia scala, – conclude il medico – sembrerebbe che circa il 93% dei cittadini sottoposti al test sierologico non ha sviluppato difese immunitarie contro il Covid.
Questo impone di non abbassare la guardia: mascherina, distanziamento sociale e tutte le precauzioni prescritte dalle Autorità sanitarie sempre e dovunque ma nella provincia di Isernia più che altrove. Almeno fino a quando non sarà disponibile il vaccino”.
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