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Isernia, i riti al tempo del Covid: niente processioni per la festa dei Santi Medici

Pronto il programma religioso per uno degli eventi più sentiti dalla comunità. Le celebrazioni si terranno dal 26 al 28 settembre


ISERNIA. E’ da sempre uno degli eventi più attesi dalla comunità isernina che da sempre richiama in città migliaia di fedeli provenienti da ogni angolo del Molise e anche da fuori regione.

san cosmaQuest’anno però, anche le celebrazioni in onore dei Santi Cosma e Damiano saranno inevitabilmente condizionate dall’emergenza coronavirus. Pronto dunque il programma religioso, messo a punto nel pieno rispetto delle misure anti-Covid.

Cancellate le processioni, da sempre considerate i momenti più sentiti dai fedeli. La tre giorni in onore del Santi Medici, avrà inizio – come da tradizione – il 26 settembre. Da segnalare la solenne messa pontificale che sarà celebrata alle ore 10 in Cattedrale dal vescovo della diocesi di Isernia-Venafro, monsignor Camillo Cibotti. Subito dopo le statue dei santi verranno trasferite, in forma privata, presso il santuario dove, alle ore 12, il vescovo della diocesi di Trivento, monsignor Claudio Palumbo celebrerà la santa messa solenne, con la benedizione degli oli votivi.

Le celebrazioni proseguiranno domenica 27, per concludersi nel pomeriggio di lunedì 28 settembre con il trasporto delle statue in cattedrale, sempre in forma privata e la celebrazione della santa messa conclusiva.

Secondo la più ricorrente ed ufficiale posizione della Chiesa, i due Santi (fratelli arabi) – scrive lo studioso Mauro Gioielli – praticarono in vita la professione medica, più per virtù soprannaturale che per scienza umana, dimostrando, anche dopo il loro martirio, grandi poteri taumaturgici attraverso innumerevoli guarigioni, spesso di tipo miracoloso. Furono detti anargiri, cioè “senza argento”, a significare che si adoperarono in cure molteplici senza mai pretendere alcuna ricompensa materiale, poiché agivano per santità e non per ottenere profitti. Diversa è però la posizione che ebbe l’anticlericalismo liberaleggiante francese.

Infatti, Jaques-Albin-Simon Collin de Plancy, nel suo ‘Dictionnaire critique des reliques et des images miraculeuses’ (1821-1822), parla con molto scetticismo delle capacità taumaturgiche dei due Santi: “Viene mostrato a Roma, nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano, un pozzo molto profondo dove, si dice, i persecutori gettarono i corpi dei martiri. Questa circostanza e la protezione di S. Cosma e di S. Damiano hanno reso questo pozzo celebre. I malati che, dopo essersi confessati, bevono l’acqua che viene attinta da questo pozzo, ritornano guariti, quando non sono affatto malati”.

 

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