Coronavirus, l’annuncio di Toma: ospedale Covid pronto a gennaio

A gestire l’intervento, come soggetto attuatore, sarà l’Asrem. Attesa un’ordinanza del Commissario straordinario Domenico Arcuri


CAMPOBASSO. Il nuovo ospedale Covid del Molise, realizzato nell’ex hospice adiacente all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso, sarà pronto in pochi mesi. Forse già a gennaio, al massimo nel mese di marzo. Le procedure saranno svolte in maniera rapidissima, anche indicando l’Asrem come soggetto attuatore dell’intervento.

Lo ha detto il governatore del Molise Donato Toma, illustrando l’esito del confronto avuto con il Commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, e con i ministri alla Sanità e agli Affari regionali, Roberto Speranza e Francesco Boccia.

“Ho detto al Commissario Arcuri che è indispensabile evitare lungaggini, visto che su questa vicenda siamo già lunghi, c’è un ritardo di almeno tre mesi, non colmabile – ha detto il presidente della Regione – Per questo ho proposto di affidare l’incarico di soggetto attuatore all’Asrem, che già sta facendo dei lavori, anticipando le risorse, visto che abbiamo avuto la garanzia dal Governo che ci saranno restituite tutte le somme anticipate. Arcuri si è detto disponibile, quindi attendiamo l’ordinanza”.

Sono previsti tempi brevissimi per la presentazione di manifestazioni di interesse e progetti esecutivi, per bandire e affidare la gara d’appalto, in modo da avviare i lavori entro un mese e mezzo, “altrimenti rischiamo di entrare in campo a campionato finito”, ha aggiunto Toma.

Spesa prevista circa 9 milioni di euro, per adeguare la struttura, creare una camera operatoria e percorsi separati per i malati Covid e no Covid, realizzare un’area grigia per gestire i casi sospetti, in attesa di tampone, evitando di bloccare la sanità ordinaria.

“Abbiamo risolto anche il problema della mancanza di anestesisti, che rischiava di bloccare le operazioni – ancora le parole del presidente – assumendo due professionisti a tempo determinato, in attesa dei concorsi. Sui percorsi separati di Terapia intensiva poi ho avuto garanzie: non saranno certo separati dal cartongesso, per dare assoluta garanzia di sicurezza. Ma sono fiducioso, entro marzo dovremmo avere il vaccino”.

Carmen Sepede

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