Scuola, mobilitazione dei precari: sul fronte delle assunzioni solo fallimenti

L’appuntamento è per il giorno 14 ottobre a Campobasso, in piazza Prefettura


CAMPOBASSO. Con una nota inviata alla stampa, le segreterie regionali di FLC, CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal annunciano una mobilitazione dei lavoratori precari della scuola per il giorno 14 ottobre a Campobasso. L’appuntamento è alle ore 16 in piazza Prefettura.

“La scuola è iniziata da quasi un mese, ma in tutto il paese si sta ancora fronteggiando l’esigenza di coprire i posti vacanti non assegnati ai ruoli e un numero di supplenze che supera ampiamente le 200 mila unità”, si legge nella nota. “Ormai da tempo viviamo una condizione di assenza generale di disponibilità al confronto da parte del Ministero dell’Istruzione rispetto alle parti sociali, con il risultato che sul fronte delle assunzioni si è registrato un vero fallimento delle misure annunciate – solo 24 mila posti assegnati a fronte degli 84 mila disponibili”.

“Il risultato – continua il comunicato – è che il numero delle supplenze per quest’anno raggiungerà livelli record: in Molise sono oltre 1000 i lavoratori precari nelle scuole (650 docenti e 350 ATA), con procedure di nomine che sono andate avanti fino ad ottobre inoltrato, determinando un enorme carico di lavoro per gli uffici scolastici e malcontento e disagi per i lavoratori. Invece di accogliere le proposte delle Oo. Ss., che avrebbero consentito di ripartire con un organico stabile dando risposte ai precari che da anni stanno garantendo il funzionamento delle scuole, il Governo ora vuole avviare, in un contesto di emergenza sanitaria, le prove del concorso straordinario e, a seguire, di un maxi- concorso con oltre 500.000 candidati”, denunciano le sigle sindacali.

“Questi concorsi non produrranno alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre esporranno la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e al rischio che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono, siano esclusi dalla partecipazione al concorso”, spiegano i rappresentanti dei precari, ricordando che “oggi la scuola si regge anche sulle spalle di quei precari che operano con professionalità e serietà, tutte persone rispetto ai quali si è abusato con l’uso del contratto a termine, senza mai offrire loro alcuna possibilità di abilitazione o di stabilizzazione, una condizione sanzionata tra l’altro dalla legislazione europea in materia di diritto del lavoro”.

“Le nostre rivendicazioni si richiamano ai principi della Costituzione che vedono nell’istruzione un diritto che va garantito a tutti, e nel riconoscimento della dignità e della forza del lavoro quale fondamento da cui riparte la ripresa del nostro Paese”, concludono le rsu.

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