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Carenza di dispositivi e tamponi nelle strutture Asrem. La denuncia di un operatore: “Da marzo non è cambiato nulla”

La segnalazione arriva dal poliambulatorio di Santa Croce di Magliano. Per il personale da inizio emergenza ad oggi poco o nulla è cambiato in termini di prevenzione del rischio e nelle prossime settimane si teme il pericolo di un nuovo intasamento delle strutture sanitarie


CAMPOBASSO/SANTA CROCE DI MAGLIANO. Il riacutizzarsi dell’emergenza epidemiologica con i contagi da diversi giorni nuovamente in crescita anche in Molise, ha fatto scattare l’allerta nelle strutture sanitarie pubbliche, a partire dagli ospedali e dai poliambulatori dislocati sul territorio regionale. 

I problemi sono diffusi: da una parte le criticità nella somministrazione dei tamponi, dall’altra la carenza di personale nei reparti di emergenza, come nel caso dell’unità operativa complessa di anestesia e rianimazione al Cardarelli, e per finire la insufficiente dotazione di dispositivi di sicurezza al personale medico e infermieristico.

In proposito abbiamo raccolto la segnalazione di un medico del poliambulatorio di Santa Croce di Magliano, che ha denunciato mancanza di dispositivi di sicurezza e igienizzanti al personale. Operatori che come avvenne nella prima fase dell’ emergenza, lamentano una scarsa attenzione, da parte dei vertici Asrem, alla sicurezza e alla salute di chi è preposto alla cura e all’assistenza dei pazienti. Il rischio inoltre è che nelle prossime settimane, con l’atteso aumento di cittadini che si recheranno negli ambulatori e nei poliambulatori medici per la somministrazione dei vaccini anti-influenzali, si possa andare incontro a un intasamento delle strutture. C’è poi la questione altrettanto importante che riguarda l’effettuazione dei tamponi al personale. Da inizio emergenza ad oggi nel poliambulatorio di Santa Croce di Magliano sarebbe stato effettuato una sola volta il test naso-faringeo al personale medico e infermieristico che opera all’interno. Elemento quest’ultimo che desta non poca preoccupazione, tenuto conto che la struttura in questione ogni giorno raccoglie pazienti che arrivano da diversi comuni del circondario. Nel complesso ciò che spaventa di più è l’ipotesi che si sia sottovalutata la portata di una seconda ondata di contagi che questa volta sarebbe più complessa da gestire, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. Il caso Campania, dove ieri il governatore De Luca ha minacciato un nuovo lockdown in considerazione dell’elevato numero di contagi (solo ieri oltre 700), dovrebbe servire da esempio.

Il Molise, nonostante la scarsa densità abitativa, non può dirsi affatto immune dal rischio di una riespolosione dell’ondata pandemica che potrebbe letteralmente travolgere il già martoriato servizio sanitario regionale.

 

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