Isernia, la Lega: sindaco fantasma trincerato dietro un muro di gomma

Di Pasquale e Barbato, in particolare, replicano direttamente al sindaco. “Ritengo opportuno precisare che nonostante le mie assenze  – dichiara Di Pasquale – sempre giustificate via pec, ma mai richiamate in Consiglio – ho collaborato attivamente con il primo cittadino. Un esempio su tutti: è stato il sottoscritto a favorire contatti rapidi con l’Unimol (facoltà di Ingegneria) quando si è affrontato il tema della vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, contribuendo così a placare gli animi dei genitori. Anche così si collabora per il bene della collettività. E i miei costanti contatti professionali con la dirigenza dell’ufficio tecnico ne sono una testimonianza. È inutile rinchiudersi 5 anni in Municipio se poi non si danno risposte ai cittadini. I miei interventi, invece, hanno permesso di dare risposte concrete, anche relativamente a piccoli interventi e ad alcune istanze protocollate dai cittadini, ancora non evase da due anni per la realizzazione dell’illuminazione pubblica nelle borgate per motivi di sicurezza. Che poi sono quelli che la gente chiede ogni giorno agli amministratori. Al netto dei problemi personali (oltre a quelli familiari, ricordo che sono stato costretto a trasferirmi fuori regione per motivi di lavoro), trovo superfluo partecipare ai Consigli, anche alla luce dei tutt’altro lusinghieri risultati raggiunti per fare solo lo yesman. Un esempio su tutti: le strisce blu. Sono state gestite talmente male che ora ci ritroviamo con una ditta che opera da un anno senza contratto. Per non parlare delle multe annullate dal giudice di pace. E poi le mie proposte non sono mai state prese in considerazione. In commissione, ad esempio, su indicazioni dei residenti del centro storico, avevo proposto il senso unico su corso Marcelli, in modo da poter raggiungere subito il Pronto Soccorso in caso di emergenza accorciandone fortemente i tempi e, contestualmente, far liberare le due traverse di via Roma il giovedì e il sabato, occupate da bancarelle con lo stesso obiettivo. Tutto condiviso dalla commissione e messo a verbale. La proposta si è fermata in giunta. In definitiva -conclude Di Pasquale – preferisco non partecipare al valzer tra gruppi e poltrone pur di conservare la maggioranza. Una maggioranza nella quale non mi riconosco e dalla quale ho ritenuto opportuno prendere le distanze. Ai giochi di una politica ormai obsoleta che non ha portato assolutamente nessun risultato non ci sto. Preferisco la coerenza e il rispetto dei miei ideali politici, che mi hanno sempre contraddistinto”.

Piccata anche la riposta della consigliera Barbato: “Mi è stato difficile all’inizio capire la vera politica, a causa della complessità di funzionamento delle dinamiche di conflitto dei partiti politici. Poi ho studiato, riflettuto, ho capito tanto, parlando con la gente e, soprattutto, conoscendo i loro problemi e all’improvviso sono diventata un funambolo. Però, alla fine, mi ha condotto sulla strada che io oggi ritengo più valida. Essere stata un funambolo, come qualcuno mi definisce, che poi è un sostantivo che può significare anche avere molto equilibrio, ha significato per me capire dove sta veramente la politica vera, ha significato capire le persone che ti circondano e come fanno politica, ha significato capire chi fa politica per aiutare il popolo e il proprio paese e chi sta lì solo per occupare poltrone e vivere dei soldi della povera gente che, invece, chiede a noi di essere aiutata. Essere stata funambolo mi ha forgiata ancora di più ed ha reso la mia corazza ancora più forte. Ed ora ho capito da che parte stare per fare politica seria. Evidentemente quel qualcuno ha pensato che fare il funambolo significhi trovare un posto al sole. Niente di tutto questo, io cerco di stare con la gente, in mezzo a loro e aiutare chi ha bisogno, aiutare soprattutto le donne in difficoltà. Cose che non ho mai visto fare dal nostro primo cittadino che in cinque anni è stato un fantasma trincerato dietro un muro di gomma. Detto ciò, faccio presente che la mia coerenza sia inattaccabile: sono stata, comunque, sempre nel centrodestra a difendere un progetto politico che alla fine, mio malgrado, non ha prodotto nulla, né per il popolo e né per la nostra città. Trovo vergognoso che un sindaco non appoggi un progetto sociale, tenuto da personaggi di alta cultura, che abbraccia un tema importante della nostra società: il bullismo. Un evento organizzato da me, con tanto impegno e difficoltà, non condiviso solo perché il funambolo è passata nella Lega. Alla consigliera Irma Barbato – conclude caustica la leghista – le viene strano pensare che ad Isernia la cultura divida le persone per il solito becero dispetto”.

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