Raddoppio ferroviario Termoli-Lesina: arriva un nuovo stop al progetto

Si allungano ulteriormente i tempi di completamento del progetto di modernizzazione della linea ferroviaria che collega il Molise alla Puglia. L’europarlamentare della Lega, Massimo Casanova, accusa il governo di voler ostacolare con ogni mezzo il raddoppio della linea su ferro e annuncia una interrogazione urgente in Parlamento

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TERMOLI. “Inammissibile che il ministro Costa continui a fermare il Paese. La notizia del blocco del progetto di raddoppio della linea ferroviaria Termoli-Lesina che oggi è un residuato della preistoria ferroviaria è sconcertante. Da agenzie di stampa si apprende infatti che a nulla sarebbero valse le rimostranze contro il parere negativo della Commissione Via-Vas, che ha bocciato il raddoppio di quel tratto, unico rimasto a binario unico: a Rete Ferrovie Italiane sarebbero stati chiesti, infatti, ulteriori studi e progettualità alternative meno impattanti sul territorio, con minore interferenza verso la natura e l’uccellino ‘fratino’. Va da sé che ciò significherebbe allungare di altri lustri l’ammodernamento di un’opera infrastrutturale ferma al 1863, che taglia in due il Paese, impedendo la connessione tra Nord e Sud in termini di alta velocità ed alta capacità”.

Così l’europarlamentare della Lega eletto al Sud, componente della Commissione Trasporti, Massimo Casanova, sulla bocciatura del progetto di raddoppio ferroviario Termoli – Lesina.

“Mentre in Europa – continua Casanova – ci stiamo battendo per recuperare il gap infrastrutturale del Sud Italia, lavorando per inserire nella revisione delle reti Ten-T anche la parte adriatica del Paese, in Italia siamo governati da gente che si riempie ogni giorno la bocca di paroloni come sviluppo e sostenibilità, che si pavoneggia a salvatore dell’ambiente e dell’economia e poi ferma qualsiasi progetto infrastrutturale, condannando interi territori alla decrescita felice. Il Governo Conte Zingaretti Renzi parla troppo e non fa nulla, soprattutto impedisce agli altri di fare. Presenteremo – annuncia il deputato europeo – un’interrogazione urgente perché il caso venga affrontato in Parlamento. L’Italia non può impiccarsi al talebanismo ambientale di un Ministro indeguato”.

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