HomeOcchi PuntatiInnalzamento del limite di velocità in autostrada: le conseguenze

Innalzamento del limite di velocità in autostrada: le conseguenze

L’analisi degli scenari


di Domenico Carola per Il Sole 24 Ore

Tra le tante proposte di modifica al codice della strada quella che lascia quanto meno perplessi è l’elevazione del limite di velocità a 150 km/h in autostrada. Partiamo dalla premessa che di fatto l’articolo 142 già prevede la possibilità di elevare il limite a 150 km “sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di apparecchiature debitamente omologate per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati, gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h sulla base delle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato, previa installazione di appositi segnali, sempreché lo consentano l’intensità del traffico, le condizioni atmosferiche prevalenti ed i dati di incidentalità dell’ultimo quinquennio.” Ma nessuna concessionaria lo ha mai elevato non ravvisando le condizioni di sicurezza indicate dal codice.

Ma verifichiamo i fatti concreti. Sicuramente l’elevazione del limite comporterà un maggior consumo e un maggior inquinamento. Fatto indiscutibile. Con questa riedizione del vecchio progetto Lunardi (2001) non si guadagnerà assolutamente tempo perché è dimostrato che ad una elevazione del limite anche di soli 10 km (di più per 20 km) aumenterebbero parallelamente i sinistri, magari anche di lieve entità ma che causerebbero più frequenti code e rallentamenti, quindi si correrebbe di più per fermarsi più spesso, è indubitabile. I 20 km/h in più in un tratto come quello da Milano a Rimini farebbero guadagnare il prezioso risultato di arrivare al mare circa 20 minuti prima. Una differenza essenziale… Dall’analisi sembra proprio di no in quanto:
1) mentre la velocità da 130 a 150 all’ora aumenterebbe “solo” del 15%, l’energia cinetica del mezzo aumenterebbe del 33%: ma del 33% si vedrebbero incrementati anche forze centrifughe e spazi di frenata (dipendenza dal quadrato della velocità);
2) fermarsi, a 150 all’ora, richiederebbe così un aumento di spazio di frenata (rispetto ai 130) pari a circa 27.5 m con fondo ottimo e di circa 55.0 m con fondo bagnato;
3) l’altezza equivalente di caduta di un mezzo, ai 150 all’ora, porrebbe il mezzo ben 22 metri più in alto rispetto ai 130;
4) su una tratta di 100 km, il risparmio di tempo, da 130 a 150, sarebbe pari a poco più di 6 minuti: tempo ridicolo rispetto ai rischi assunti…
Attuando la modifica si verificherà la situazione assurda che chi corre fino a 200 km/h (di media!) se la caverà con appena 173 euro di sanzione (121 euro se si paga entro 5 giorni) e solo 3 punticini di prelievo (come per un sorpasso irregolare di lieve entità, come accendere gli abbaglianti quando non consentito, o viaggiare in sovraccarico).
Infatti tenuto conto del 5% di tolleranza sul misurato, avremo 200 – 5% = 190 e saremo entro i 40 km oltre il limite.

In sintesi la nuova scheda dei limiti e delle rispettive sanzioni:
⎫ fino a 157 km/h nessuna sanzione.
⎫ fino a 167 km/h (di media!) 42 euro e 0 (zero punti decurtati)
⎫ fino a 200 km/h (di media!) 173 euro e appena 3 (tre) punti decurtati.
⎫ fino a 221 km/h (di media!) 544 euro e 6 (sei) punti decurtati
⎫ oltre 221 km/h (di media!) 847 euro e 10 punti decurtati .
Sarà ripristinata la licenza di correre senza troppi problemi per i tifosi della velocità.
Per quanti andranno alla media di 200 km/h i 3 punti persi saranno un’inezia rispetto a un corredo di 26 punti in dotazione al 90% dei patentati.
E il differenziale di velocità qualcuno lo ha considerato prima di avanzare la proposta?
Cos’è? Facciamo un esempio.
Nelle autostrade a tre corsie pur con il tutor i camion non spariranno d’incanto giusto?
Bene, allora accadrà di vedere un camion che va in sorpasso ad 82 km/h rispetto ad un altro che va ad 80.
Il che significa che per un paio di km le due corsie di destra e centrale saranno occupate e nella terza di sorpasso si butteranno tutti, compresi quelli che viaggeranno ad almeno 157 km/h senza sanzione e gli altri che non se ne preoccuperanno.
Lì si vedranno gli schianti e i micidiali salti di corsia.

Assisteremo a continui ed “abbrozzanti” lampeggi alle nostre spalle, perché ci sarà sempre un numero elevato di automobilisti che si fionderanno sulla terza di sorpasso a velocità assurde. Le berline di oggi permettono maggiori velocità per i sistemi di sicurezza ultramoderni di cui sono dotate? In parte può essere vero, ma una cosa è se la superberlina la guida Vettel e cosa ben diversa se la guida un sessantenne o un ultraottantenne che ha due secondi di tempo di reazione. Cosa facciamo andremo anche ad una selezione dei conducenti? Ma se le autovetture sono oggi molto più sicure come mai nessun paese al mondo ha pensato o pensa di elevare i limiti di velocità?
Anzi in alcuni paesi (vedi Francia e Spagna) si stanno abbassando di 10 km i limiti delle statali. Qualcuno ci dirà subito che in Germania in molti tratti esistono solo limiti consigliati di 130 km/h. Premesso che per un tedesco un limite consigliato è un ordine e per un italiano un limite ordinato è un consiglio, pare che siano in corso riflessioni anche nel paese della Merkel.
In conclusione l’elevazione del limite non porterà concretamente nessun vantaggio, ma comporterà solo svantaggi: più consumi, più inquinamento, più rischi di incidenti e inutili e spesso inesistenti guadagni di tempo.

 

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