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L’allarme dei medici di base: troppa pressione e regole non chiare, se salta la medicina generale sarà caos negli ospedali

L’intervento della Fimmg Molise alla luce dell’aumento dei contagi. L’appello rivolto all’azienda sanitaria


CAMPOBASSO/ISERNIA. Alla luce della recrudescenza dell’emergenza sanitaria, la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) Molise interviene pubblicamente con una nota rivolta all’Asrem per denunciare “l’insostenibile situazione determinatasi a seguito dell’aumento dei contagi e delle relative procedure burocratiche e certificazioni connesse”, giudicate “troppo spesso improprie e inutili”. E chiede a gran voce più chiarezza nella gestione dei tamponi, sui periodi di quarantena e sui certificati, lanciando al contempo l’allarme per la cura di altri pazienti e per il rischio di pressione eccessiva sugli ospedali.

“I medici di famiglia (MMG), in collaborazione con la Continuità Assistenziale e con le Unità Speciali di Continuità Assistenziale – recita il documento – stanno operando oltre ogni limite per fronteggiare sul territorio l’emergenza sanitaria.

Oltre a tutte le abituali patologie, i medici di famiglia stanno seguendo telefonicamente i casi di COVID, i contatti stretti, i contatti indiretti. Questo sforzo straordinario non può sopportare anche il peso di richieste incongrue, inutili, che causano perdite di tempo ed inutili discussioni.

Un esempio per tutti: in questi giorni è un viavai di personale scolastico e studenti nei nostri studi con in mano il referto dei tamponi effettuati che ci chiedono di certificare che il giorno xx hanno effettuato il tampone con esito negativo. Non si comprende perché non sia sufficiente la copia del referto rilasciata dalla ASREM.

FIMMG Molise riafferma dunque che i medici di medicina generale (MMG) non hanno alcuna potestà di ‘liberare’ i cittadini in quarantena o in isolamento per disposizioni dell’Igiene pubblica, né di rilasciare certificazioni di malattia ai contatti asintomatici senza i provvedimenti dell’Igiene o rilasciare certificati per il rientro al lavoro ai soggetti in quarantena o a chi abbia finito la stessa ma non abbia il certificato di fine quarantena rilasciato dall’igiene pubblica.

E non hanno facoltà di fare certificati di malattia per i soggetti in attesa di fare il tampone e di ricevere il relativo referto.

Parimenti, il medico di medicina generale non può sostituirsi all’Igiene pubblica, in comprensibile difficoltà per i numeri soverchianti, chiedendo tamponi a tutti i contatti asintomatici di assistiti risultati positivi.

Spesso, le richieste fatte dai MMG, sotto la pressante insistenza degli assistiti, si sommano poi alle richieste predisposte dall’Ufficio Igiene a conclusione dell’indagine epidemiologica, generando ulteriore confusione.

Pur comprendendo le preoccupazioni dei cittadini, le richieste di conoscere perché, dopo 8 -10 giorni dalla nostra richiesta di effettuare il tampone, ancora non siano stati convocati, non possono essere esaudite dai MMG.

Così come le ripetute richieste per conoscere anticipatamente gli esiti dei tamponi, rivolte ai medici di famiglia, sono parimenti inutili in quanto il medico di medicina generale non ha modo di anticipare i risultati dei tamponi rispetto ai dati pubblicati sui siti regionali o sul fascicolo sanitario elettronico, consultabili direttamente dai cittadini.

Tutto ciò sottrare tempo ed energie, nel pieno della più grande campagna vaccinale mai realizzata e che vede, più che mai, impegnati in prima persona i medici di medicina generale.

Questa pressione insostenibile sta minando la capacità della medicina generale di curare in maniera appropriata sul territorio i malati cronici, i soggetti più fragili in assistenza domiciliare, e i malati affetti da patologie acute, incluse quelle stagionali tipiche e frequenti in questo periodo.

Se salta la medicina generale – ecco l’allarme – non ci sarà più alcun filtro e gli ospedali saranno presi d’assalto con conseguenze disastrose. Occorre senso di responsabilità e collaborazione da parte di tutti per resistere e vincere questa terribile battaglia.

Occorre fare chiarezza sulle regole per la gestione dei tamponi, per la determinazione dei periodi di quarantena, intervenire sugli “ordinatori di certificati inutili (datori di lavoro e scuole), e occorre darne capillare informazione a tutti i cittadini”.

 

 

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