I segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil contestano la mancata risposta alle questioni poste dal sindacato e annunciano una serie di iniziative di protesta, a tutela dei cittadini
CAMPOBASSO. “Vale la pena scomodare teorici dell’assolutismo illuminato d’oltralpe, per intervenire su questioni politico/sindacali che riguardano il nostro ‘piccolo’ Molise? Crediamo di sì e non certo per proporre improbabili paragoni tra gli attuali detentori del potere politico locale con chi ha tracciato, nel bene e nel male, la storia del proprio tempo, della propria nazione e di pezzi dell’Europa nella lontana metà del secolo scorso”.
E’ quello che hanno dichiarato i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo De Socio, Giovanni Notaro e Tecla Boccardo, che attaccano il governatore del Molise Donato Toma, “che molto parla e poco ascolta” in relazione ai problemi che vive ora la regione.
“La verve dell’uomo solo al comando – hanno dichiarato i leader della Triplice – non è più tollerabile in un sistema che dovrebbe essere di normali relazioni con i rappresentanti di una buona parte dei molisani; in realtà, a quel che ci è dato sapere, nemmeno le relazioni con pezzi del partenariato seguono una logica inclusiva che pure sarebbe indispensabile soprattutto in una fase di crisi sanitaria ed economica come quella che stiamo attraversando”.
“In questa sede – hanno aggiunto – appare superfluo ricordare le richieste di incontro disattese dal nel periodo del primo lockdown allorquando da parte sindacale è stato chiesto non solo coinvolgimento ordinario ma anche condivisione di responsabilità per la gestione delle diverse emergenze, in primis quella sanitaria”.
“Il governatore – ancora i sindacati – trova tempo per tutto: con immenso lavoro sta imparando a fare il politico, ha fatto e disfatto le Giunte, lavora giorno e notte per mantenere gli equilibri della sua maggioranza ballerina, tenta di agganciarsi alle linee politiche nazionali di appartenenza e si lamenta di mancato coinvolgimento nelle scelte proposte dal Governo, prova con incessante lavoro a difendere lo scatafascio del sistema sanitario regionale determinato anche da lui e dai suoi sodali, si prodiga in decine di videoconferenze che, a suo dire, dovrebbero aver risolto o risolvere i problemi del Molise e dei molisani, trova il tempo di interloquire radiofonicamente e televisivamente per magnificare ilmodello Molise della gestione dell’emergenza, per decantare le bellezze della Regione e l’attaccamento viscerale alla sua terra, ma non trova tempo per discutere con i sindacati”.
Cgil Cigl e Uil parlano quindi di “scortesia istituzionale e personale”, sulle ultime due richieste fatte il 9 e 14 ottobre, sulle opportunità di sviluppo legate alle opere infrastrutturali che riguardano il Corridoio Europeo trasversale Tirreno-Adriatico e i problemi del trasporto pubblico: “Nulla da fare : ad oggi zero risposte”.
Quindi il monito. “Deve essere chiaro al governatore e alla sua maggioranza che saremo ligi nel rispettare le regole dettate dall’emergenza ma faremo sentire forte, in tutte le sedi, la nostra voce e le nostre denunce nonostante le opportune mascherine che, per noi, non diventeranno mai un bagaglio che impedirà di reclamare diritti per tutti.
Poi l’annuncio. “Cgil, Cisl e uil del Molise nei prossimi giorni programmeranno azioni di presidio e mobilitazioni mirate di denuncia, verso le intollerabili assenze rispetto alle innumerevoli mancanze della politica regionale, che per i comportamenti assolutisti del suo Governatore dovrà iniziare a rispondere con nome e cognome per inadempienze e responsabilità che stanno emergendo nei diversi settori : in primis verso sanità e sociale, scuola, trasporti e lavoro”.
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