Spari e mezzi incendiati ai danni di una ditta di trasporti: arrestati affiliati ai clan del Foggiano

Cinque persone in manette nell’ambito di una maxi operazione che ha toccato anche il Molise. Tra loro un 37enne, già responsabile dell’omicidio della suocera ed evaso dal carcere nei mesi scorsi. I titolari erano stati vittime di una pesante estorsione per migliaia di euro


BOJANO. Sono state arrestate nell’ambito di una maxi operazione del Ros di Bari- Comando Tutela Agroalimentare, 5 persone responsabili degli attentati alla ditta ‘La Molisana Trasporti’ di Guardiaregia, compiuti nel gennaio 2015.

Quarantotto in tutto le misure cautelari nell’ambito dell’operazione ‘Grande Carro’, che ha permesso di risalire agli autori di un’odiosa estorsione ai danni dei titolari della ditta, i quali – con più azioni criminose – li costringevano a versare indebitamente una somma di denaro pari ad iniziali 150mila euro, scesi poi a 50mila con un residuo di 26mila.

la molisana trasporti 1Sei i colpi di d’arma da fuoco che furono esplosi contro la vetrata dell’azienda, con conseguente danneggiamento e timore per l’incolumità personale da parte dei titolari, che denunciarono tutto ai carabinieri di Bojano. I militari furono costretti a intervenire nella notte dell’11 gennaio 2015, raccogliendo i bossoli di una calibro 7,65. Ma cinque giorni dopo ai danni della società fu compiuto un altro grave gesto intimidatorio, con un trattore stradale modello Stralis, del valore di diverse migliaia di euro, incendiato da ignoti nella notte.

L’attività investigativa, consistente anche in intercettazioni telefoniche e pedinamenti satellitari, durò circa un anno riuscendo a fare pienamente luce sugli autori dei due attentati intimidatori. Il fascicolo penale era confluito poi in una attività più ampia perseguita dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotta dai carabinieri del ROS in collaborazione con il Comando Tutela Agroalimentare. L’operazione, denominata ‘Grande Carro’, ha visto una prima fase con concludersi lo scorso 27 ottobre, con l’esecuzione di 48 misure cautelari emesse dal Tribunale di Bari con un’ordinanza di oltre mille pagine, in cui si contano una serie infinita di reati.

In cella sono finiti mafiosi foggiani, funzionari regionali ma anche professionisti ed intermediari di clan, con le accuse – a vario titolo – di riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, sequestro di persona, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi/esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche (anche con riferimento all’Unione europea) e altri delitti, tutti aggravati dal reato di associazione a delinquere per aver agevolato le attività illecite di una organizzazione mafiosa. Tra i responsabili dei gravissimi atti intimidatori ai danni de ‘La Molisana Trasporti’ emerge la figura di un 37enne di Orta Nova (Foggia), esecutore materiale degli spari e dell’incendio a Guardiaregia e già balzato agli onori della cronaca per aver ucciso la ex suocera, oltre a essere evaso dal carcere di Foggia in occasione dei tumulti connessi al Covid-19, per poi essere arrestato a seguito della latitanza.

Grande la soddisfazione dei militari del Nucleo operativo della Compagnia di Bojano, per aver contribuito con il loro prezioso impegno a un ulteriore step sul percorso per la tutela della legalità.

Anche Giuseppe Antoci, storico presidente del Parco dei Nebrodi e presidente onorario della Fondazione nazionale Caponnetto, scampato a un attentato mafioso nel maggio 2016 a causa del suo impegno sul fronte dei fondi europei in mano alle mafie, conoscitore del territorio molisano, ha espresso pubblicamente il proprio plauso per la procura distrettuale di Bari e per i carabinieri: “Grazie a loro oggi, ancora una volta, si è affermata la forza dello Stato”.