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Curare il Covid a casa: sì a saturimetro e paracetamolo, ecco cosa fare

Pronta la bozza con linee guida. Serviranno per dare indicazioni sul monitoraggio e le terapie, per evitare il sovraccarico degli ospedali


Sì all’utilizzo dei saturimetri per la misurazione dell’ossigeno e al paracetamolo. No, invece, all’utilizzo dell’idrossiclorochina.

Diverse le indicazioni messe nero su bianco nella bozza del documento preparato dal Cts con le linee guida per la cura del Covid-19 a casa. Come riferito da Tgcom 24, “servirà – ha evidenziato il presidente del comitato Franco Locatelli – per dare indicazioni sul monitoraggio e sulla linee terapeutiche per evitare sovraccarico degli ospedali”.

La bozza del documento “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SarsCov2” evidenzia anche che non bisogna “somministrare farmaci mediante aerosol se in isolamento con altri” ma di “ricorrere a trattamenti sintomatici come il paracetamolo”. Inoltre è necessario “non modificare terapie croniche in atto, mentre corticosteroidi, eparina e antibiotici vanno utilizzati solo in precise situazioni. Non sono raccomandati supplementi vitaminici e integratori (lattoferrina, vitamina D ecc) per cui non esistono evidenze solide di efficacia”.

Il documento sarà ora oggetto di confronto con le organizzazioni dei medici di medicina generale e la Federazione degli ordini dei medici. Le raccomandazioni si riferiscono alla gestione farmacologica in ambito domiciliare dei casi lievi di Covid-19 e si applicano sia ai casi confermati (con una conferma di laboratorio indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici;), sia a quelli probabili (cioè un caso che presenta criteri clinici compatibili con Covid-19 e che abbia avuto un contatto probabile o confermato con un caso certo).

Per caso lieve, si rileva nel documento, si intende: presenza di sintomi come febbre (minore di 37.5°C), malessere, tosse, faringodinia, congestione nasale, cefalea, mialgie, diarrea, in assenza di dispnea, disidratazione, alterazione dello stato di coscienza. I soggetti anziani e quelli immunodepressi, si avverte, possono presentare però sintomi atipici e quindi vanno valutati con particolare attenzione e cautela.

Fondamentale, in tale contesto, il ruolo dei medici di famiglia. Per questo è cruciale il confronto con le organizzazioni mediche, come evidenziato dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli.

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